Uno degli aspetti più difficili da indagare nella pedagogia musicale greco-romana è la didattica degli strumenti, sia per il cittadino comune sia per il professionista. I trattati infatti sono invariabilmente dedicati alla teoria, mentre lo sforzo fisico e mentale dell’apprendere uno strumento è ritenuto un’attività manuale e quasi servile, non meritevole di elaborazione teorica. Questo contributo prende in esame un noto passo delle Leggi di Platone, in cui il filosofo delinea una sorta di curricolo elementare per l’insegnamento della citarodia nell’immaginaria colonia cretese di Magnesia, per definire quali fossero secondo il filosofo i livelli essenziali di competenza musicale del cittadino non specialista.
Keep it simple, student! Platone e la formazione musicale del cittadino
Massimo Raffa
2025-01-01
Abstract
Uno degli aspetti più difficili da indagare nella pedagogia musicale greco-romana è la didattica degli strumenti, sia per il cittadino comune sia per il professionista. I trattati infatti sono invariabilmente dedicati alla teoria, mentre lo sforzo fisico e mentale dell’apprendere uno strumento è ritenuto un’attività manuale e quasi servile, non meritevole di elaborazione teorica. Questo contributo prende in esame un noto passo delle Leggi di Platone, in cui il filosofo delinea una sorta di curricolo elementare per l’insegnamento della citarodia nell’immaginaria colonia cretese di Magnesia, per definire quali fossero secondo il filosofo i livelli essenziali di competenza musicale del cittadino non specialista.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


