Si presenterà il modello didattico-organizzativo del Teaching and Learning Center dell’Università di Bari e, più specificamente, l’attività di formazione dei faculty developers, intenzionalmente progettata per favorire la creazione di reti interdisciplinari e comunità di pratica per lo sviluppo professionale e organizzativo a livello dipartimentale (Sorcinelli, 2007). Il modello curricolare Uniba si presenta, infatti, a ‘cascata’ e prevede differenti target group: a livello istituzionale (macro), il Presidio di Qualità; a livello di formazione dei formatori (meso), i referenti dipartimentali, che fungono da faculty developers; a livello di gruppi di insegnanti (micro), le comunità di pratica costituite dal basso. Attraverso la formazione dei developers, capace di favorire un’analisi e una riflessione delle e sulle proprie pratiche in azione (Laurillard, 2015), si promuoverà lo sviluppo di specifiche competenze metodologiche, valutative e tecnologiche. Secondo il modello delle competenze dei developers proposto da Baker et al. (2018), i faculty developers sono impegnati in tre processi fondamentali – di negoziazione, costruzione e sintonizzazione – e, al contempo, nell’integrazione delle loro conoscenze, abilità e identità all’interno del contesto in cui operano. Come già affermava Lueddeke nel 1997, i developers possono “aiutare a convertire le possibilità future in realtà pratiche”, influenzando la motivazione di ciascun dipartimento a sperimentare pratiche di insegnamento innovative in una logica bottom-up, funzionale al miglioramento della qualità dell’offerta formativa dell’intero ateneo. Il modello prevede anche azioni di valutazione, come il monitoraggio dei corsi e azioni di customer satisfaction; azioni di documentazione, come la redazione di un report annuale sulla formazione da restituire alle comunità dipartimentali; azioni di comunicazione, come brevi spot video e podcast da pubblicizzare sul sito dell'Università (Perla, Vinci, Scarinci, in press).
Il modello didattico-organizzativo del TLC Uniba: la formazione del faculty developers
Scarinci, Alessia
2023-01-01
Abstract
Si presenterà il modello didattico-organizzativo del Teaching and Learning Center dell’Università di Bari e, più specificamente, l’attività di formazione dei faculty developers, intenzionalmente progettata per favorire la creazione di reti interdisciplinari e comunità di pratica per lo sviluppo professionale e organizzativo a livello dipartimentale (Sorcinelli, 2007). Il modello curricolare Uniba si presenta, infatti, a ‘cascata’ e prevede differenti target group: a livello istituzionale (macro), il Presidio di Qualità; a livello di formazione dei formatori (meso), i referenti dipartimentali, che fungono da faculty developers; a livello di gruppi di insegnanti (micro), le comunità di pratica costituite dal basso. Attraverso la formazione dei developers, capace di favorire un’analisi e una riflessione delle e sulle proprie pratiche in azione (Laurillard, 2015), si promuoverà lo sviluppo di specifiche competenze metodologiche, valutative e tecnologiche. Secondo il modello delle competenze dei developers proposto da Baker et al. (2018), i faculty developers sono impegnati in tre processi fondamentali – di negoziazione, costruzione e sintonizzazione – e, al contempo, nell’integrazione delle loro conoscenze, abilità e identità all’interno del contesto in cui operano. Come già affermava Lueddeke nel 1997, i developers possono “aiutare a convertire le possibilità future in realtà pratiche”, influenzando la motivazione di ciascun dipartimento a sperimentare pratiche di insegnamento innovative in una logica bottom-up, funzionale al miglioramento della qualità dell’offerta formativa dell’intero ateneo. Il modello prevede anche azioni di valutazione, come il monitoraggio dei corsi e azioni di customer satisfaction; azioni di documentazione, come la redazione di un report annuale sulla formazione da restituire alle comunità dipartimentali; azioni di comunicazione, come brevi spot video e podcast da pubblicizzare sul sito dell'Università (Perla, Vinci, Scarinci, in press).File | Dimensione | Formato | |
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