L’articolo presenta il progetto di un vocabolario bilingue italiano - albanese sulle valenze verbali dei verbi presenti nel Nuovo Vocabolario di Base (NVdB) di De Mauro (2016). Dal NVdB abbiamo selezionato 1.481. Di questi 336 sono contrassegnati con la marca d’uso Alta Disponibilità (AD), 605 con la marca d’uso Alto Uso (AU) e 538 con la marca d’uso Fondamentale (FO). Per ogni lemma sono state prese in considerazione le accezioni e le sottoaccezioni marcate FO, AU e AD per un totale di 5.499 accezioni. Per ogni accezione si intende descrivere il comportamento sintattico: la natura obbligatoria del legame che esiste fra due lessemi (laddove è presente) collegati da una determinata preposizione. La natura di una tale preposizione non è per niente casuale, ma fa parte del quadro funzionale o grammaticale del lessema e cambia in relazione alle singole accezioni del lemma. Spesso è importante la natura degli oggetti (se si tratta di persone e cose) che fa variare la valenza del lessema. Le valenze di solito non sono prevedibili in una lingua straniera. Non possono quindi essere trasferite automaticamente dalla lingua madre, ma devono essere rese esplicite. La finalità sarà quindi quella di aiutare gli studenti a orientarsi nella costruzione della frase minima e nell’ordine delle parole, evidenziando le differenziazioni fra le due lingue. Il lavoro si articola in: 1. una fase preliminare, a sua volta sviluppata in: a. individuazione dei modelli teorici di riferimento in sintonia con il Quadro Comune Europeo di Riferimento; b. definizione del concetto di dizionario come fonte di imitazione e regole per sviluppare la creatività linguistica; c. dizionari esistenti e modelli di riferimento; 2. una fase operativa, la selezione dei verbi del NVdB e l’individuazione del corpus di riferimento, per i contesti d’uso dei verbi selezionati, nel CorDIC LABLITA; 3. esempio di organizzazione degli articoli per strutture sintattiche: lemma, traducente generico, marca d’uso, ausiliare, valenza, definizione, esempi. Le accezioni sono numerate in base alle strutture valenziali e per ogni contesto è dato il traducente più adeguato. Gli esempi procedono dalla struttura nucleare a esempi comprensivi dei circostanti e delle espansioni nella frase semplice, delle frasi argomentali e delle circostanziali nella subordinazione (temporali, causali, finali, consecutive, concessive, ipotetiche, comparative, modali, avversative). Con queste premesse il dizionario diventa un utile strumento non solo per la decodificazione, ma anche per la produzione. Gli utenti saranno, infatti, guidati all’elaborazione di frasi corrette grammaticalmente.

PROGETTO PER UN VOCABOLARIO DELLE VALENZE VERBALI ITALIANO - ALBANESE

Flora Koleci
2020-01-01

Abstract

L’articolo presenta il progetto di un vocabolario bilingue italiano - albanese sulle valenze verbali dei verbi presenti nel Nuovo Vocabolario di Base (NVdB) di De Mauro (2016). Dal NVdB abbiamo selezionato 1.481. Di questi 336 sono contrassegnati con la marca d’uso Alta Disponibilità (AD), 605 con la marca d’uso Alto Uso (AU) e 538 con la marca d’uso Fondamentale (FO). Per ogni lemma sono state prese in considerazione le accezioni e le sottoaccezioni marcate FO, AU e AD per un totale di 5.499 accezioni. Per ogni accezione si intende descrivere il comportamento sintattico: la natura obbligatoria del legame che esiste fra due lessemi (laddove è presente) collegati da una determinata preposizione. La natura di una tale preposizione non è per niente casuale, ma fa parte del quadro funzionale o grammaticale del lessema e cambia in relazione alle singole accezioni del lemma. Spesso è importante la natura degli oggetti (se si tratta di persone e cose) che fa variare la valenza del lessema. Le valenze di solito non sono prevedibili in una lingua straniera. Non possono quindi essere trasferite automaticamente dalla lingua madre, ma devono essere rese esplicite. La finalità sarà quindi quella di aiutare gli studenti a orientarsi nella costruzione della frase minima e nell’ordine delle parole, evidenziando le differenziazioni fra le due lingue. Il lavoro si articola in: 1. una fase preliminare, a sua volta sviluppata in: a. individuazione dei modelli teorici di riferimento in sintonia con il Quadro Comune Europeo di Riferimento; b. definizione del concetto di dizionario come fonte di imitazione e regole per sviluppare la creatività linguistica; c. dizionari esistenti e modelli di riferimento; 2. una fase operativa, la selezione dei verbi del NVdB e l’individuazione del corpus di riferimento, per i contesti d’uso dei verbi selezionati, nel CorDIC LABLITA; 3. esempio di organizzazione degli articoli per strutture sintattiche: lemma, traducente generico, marca d’uso, ausiliare, valenza, definizione, esempi. Le accezioni sono numerate in base alle strutture valenziali e per ogni contesto è dato il traducente più adeguato. Gli esempi procedono dalla struttura nucleare a esempi comprensivi dei circostanti e delle espansioni nella frase semplice, delle frasi argomentali e delle circostanziali nella subordinazione (temporali, causali, finali, consecutive, concessive, ipotetiche, comparative, modali, avversative). Con queste premesse il dizionario diventa un utile strumento non solo per la decodificazione, ma anche per la produzione. Gli utenti saranno, infatti, guidati all’elaborazione di frasi corrette grammaticalmente.
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