L'articolo trae origine da un gruppo di numerosi documenti inediti dei primi anni del Seicento relativi a due siti di particolare importanza nella Napoli della Controriforma: l'altare Amodeo in Santa Maria la Nova e la cappella del Monte dei Poveri, con annesso oratorio, nella chiesa di San Giorgio Maggiore. E se nulla finora si sapeva delle opere d'arte conservate in quest'ultimo luogo, sono ora disponibili importanti informazioni sugli artisti che per primi decorarono entrambi i siti, tra i quali Jacopo Lazzari, Giuseppe De Rosa, Matteo Mollica (incaricato di realizzare due busti reliquiari per l'oratorio di Monte dei Poveri, la prima commissione per questo artista di di cui abbiamo memoria), e Girolamo Imperato, che ricevette il compenso per la pala dell'altare dell'oratorio del Monte dei Poveri negli ultimi giorni di vita. Grazie a queste fonti si possono avanzare convincenti ipotesi storico-artistiche e alcune riflessioni su come venivano gestite le botteghe a fronte delle richieste del mercato dell'arte a Napoli. Infine e la bella Immacolata dell'oratorio omonimo in Afragola viene riassegnato alla cerchia degli artisti che ruotavano intorno alla bottega di Ippolito Borghese.

Nuovi documenti (e qualche ipotesi) per le arti a Napoli agli inizi del Seicento: l’oratorio del Monte dei Poveri e l’altare Amodeo in Santa Maria la Nova

cleopazzo
Primo
2015-01-01

Abstract

L'articolo trae origine da un gruppo di numerosi documenti inediti dei primi anni del Seicento relativi a due siti di particolare importanza nella Napoli della Controriforma: l'altare Amodeo in Santa Maria la Nova e la cappella del Monte dei Poveri, con annesso oratorio, nella chiesa di San Giorgio Maggiore. E se nulla finora si sapeva delle opere d'arte conservate in quest'ultimo luogo, sono ora disponibili importanti informazioni sugli artisti che per primi decorarono entrambi i siti, tra i quali Jacopo Lazzari, Giuseppe De Rosa, Matteo Mollica (incaricato di realizzare due busti reliquiari per l'oratorio di Monte dei Poveri, la prima commissione per questo artista di di cui abbiamo memoria), e Girolamo Imperato, che ricevette il compenso per la pala dell'altare dell'oratorio del Monte dei Poveri negli ultimi giorni di vita. Grazie a queste fonti si possono avanzare convincenti ipotesi storico-artistiche e alcune riflessioni su come venivano gestite le botteghe a fronte delle richieste del mercato dell'arte a Napoli. Infine e la bella Immacolata dell'oratorio omonimo in Afragola viene riassegnato alla cerchia degli artisti che ruotavano intorno alla bottega di Ippolito Borghese.
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