Un bambino che ha perso la madre in circostanze tragiche viene condotto in una cappella per dedicarle una preghiera. Mentre il sacerdote recita l’Eterno riposo, il bambino declama i versi “profani” di Dino Verde contenuti nella celeberrima canzone di Domenico Modugno, Resta cu’ mme; da qui parte un flashback in cui madre e figlio condividono l’ascolto del brano, in un’intensa alternanza di inquadrature frontali in campo e controcampo. La centralità della forma-canzone nel cinema di Marco Bellocchio e Francesca Calvelli trova in questa scena di Fai bei sogni (2016) una delle manifestazioni più dense, confermando una prassi che attraversa e segna trent’anni di sodalizio artistico. Il lavoro di Bellocchio-Calvelli sui livelli di interazione tra immagine e suono trova evidentemente nella canzone un oggetto d’elezione, perché si tratta di una forma semplice e insieme complessa, diretta e tuttavia stratificata, capace di attivare schemi tanto ottico-sonori quanto senso-motori.

Forma-cinema e forma-canzone. L’universo sonoro e musicale di Bellocchio e Calvelli

Bandirali, L.
Primo
Writing – Original Draft Preparation
2022-01-01

Abstract

Un bambino che ha perso la madre in circostanze tragiche viene condotto in una cappella per dedicarle una preghiera. Mentre il sacerdote recita l’Eterno riposo, il bambino declama i versi “profani” di Dino Verde contenuti nella celeberrima canzone di Domenico Modugno, Resta cu’ mme; da qui parte un flashback in cui madre e figlio condividono l’ascolto del brano, in un’intensa alternanza di inquadrature frontali in campo e controcampo. La centralità della forma-canzone nel cinema di Marco Bellocchio e Francesca Calvelli trova in questa scena di Fai bei sogni (2016) una delle manifestazioni più dense, confermando una prassi che attraversa e segna trent’anni di sodalizio artistico. Il lavoro di Bellocchio-Calvelli sui livelli di interazione tra immagine e suono trova evidentemente nella canzone un oggetto d’elezione, perché si tratta di una forma semplice e insieme complessa, diretta e tuttavia stratificata, capace di attivare schemi tanto ottico-sonori quanto senso-motori.
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