Claudio Giovannesi aggiunge un nuovo capitolo all’articolato universo narrativo che ha nell’opera di Roberto Saviano l’elemento generatore e il brand. Il cineasta aveva diretto due episodi della seconda stagione di Gomorra - La serie (Il Principe e il Nano e Divide et impera), entrando nel meccanismo della più complessa architettura transmediale italiana; ora firma l’adattamento di un romanzo di formazione che ha reso fortemente visibile l’evoluzione tecnica di Saviano verso una narrativa programmaticamente seriale. Il romanzo in questione, infatti, è parte di un dittico che si chiude con Bacio feroce e che mette a fuoco l’autoformazione di un gruppo di giovanissimi: invece di passare per un apprendistato criminale, i protagonisti decidono di fare da soli, di costituire una cellula autonoma che possa scalare la gerarchia in fretta. L’ambiente camorristico lo conoscono direttamente, perché ci vivono; il know-how se lo procurano su YouTube, guardando i tutorial che spiegano come si carica e si spara con un Kalashnikov, imparando a memoria le battute dei film sui criminali, imitando le movenze dei videogame sparatutto. Non imitano affatto i padri, perché i padri non ci sono oppure non sono delinquenti; e le madri ci provano, a tenerseli in casa, ma oggi chi può tenere sotto controllo un teenager?

La paranza dei bambini

Bandirali, L.
Primo
Writing – Original Draft Preparation
2019-01-01

Abstract

Claudio Giovannesi aggiunge un nuovo capitolo all’articolato universo narrativo che ha nell’opera di Roberto Saviano l’elemento generatore e il brand. Il cineasta aveva diretto due episodi della seconda stagione di Gomorra - La serie (Il Principe e il Nano e Divide et impera), entrando nel meccanismo della più complessa architettura transmediale italiana; ora firma l’adattamento di un romanzo di formazione che ha reso fortemente visibile l’evoluzione tecnica di Saviano verso una narrativa programmaticamente seriale. Il romanzo in questione, infatti, è parte di un dittico che si chiude con Bacio feroce e che mette a fuoco l’autoformazione di un gruppo di giovanissimi: invece di passare per un apprendistato criminale, i protagonisti decidono di fare da soli, di costituire una cellula autonoma che possa scalare la gerarchia in fretta. L’ambiente camorristico lo conoscono direttamente, perché ci vivono; il know-how se lo procurano su YouTube, guardando i tutorial che spiegano come si carica e si spara con un Kalashnikov, imparando a memoria le battute dei film sui criminali, imitando le movenze dei videogame sparatutto. Non imitano affatto i padri, perché i padri non ci sono oppure non sono delinquenti; e le madri ci provano, a tenerseli in casa, ma oggi chi può tenere sotto controllo un teenager?
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