L’esperienza artistica di LàQua, un piccolo canto che riecheggia nella pancia della mamma, è ideato, progettato e realizzato dai Cantieri Teatrali Koreja di Lecce. LàQua avvolge e svolge il suono del primo elemento che accompagna, protegge e culla la vita intrauterina. É il canto del primo viaggio che compie una creatura alla nascita, e diviene metafora danzata dalle attrici durante l’esperienza. Un piccolo inno alla vita, all’acqua che ne è parte. Il titolo è una scomposizione sonora della parola “acqua” e rimanda al gioco di lallazione e sillabazione delle esplorazioni vocali. Il tessuto multisensoriale compone un macramè sonoro, un canto polifonico; ritmico, la lallazione, della sillabazione e ripetizione; cinestesico, la danza che accompagna canto e parole; tattile, gli oggetti da toccare ed esplorare. LàQua interpreta la poesia come una mamma lingua che tesse versi, rime, filastrocche, esprimendo e facendosi lingua materna, primigenia dai ritmi amorosi e oscuri; sillabata, cantata, scandita sul pulsare del cuore, sui pendoli del respiro, del sonno e della veglia, dei giorni e delle notti, della culla e del cullare, dell’altalena, dei passi nel cammino, sul canto ripetuto delle vertebre, delle costole, delle dita (Tognolini, 2001). Una lingua matria, custode della porta sulla propria anima, che apre al mondo, alla scoperta di un sé in evoluzione nella relazione, che viene seguita solo dopo dal padre linguaggio del senso, la lingua nazionale. (Tognolini, 2001). Mettendo in scena il principio di lingua matria, sono estesi i confini del teatro per bambini, si interpreta l’infanzia come momento della vita - anch’esso agentivo piuttosto che passivo – si vive l’esperienza multisensoriale che amplifica i semi della crescita, conduce per mano alle scoperte nella scena. LaQuà esprime una drammaturgia didattica (Rivoltella, 2021) che progetta una nuova interpretazione del periodo di vita 0-3, la scuola della vita, della partecipazione, del coinvolgimento del corpo, dell’arte come esperienza, dell’integralità dell’umano. Teatro che si incarna rendendosi dispositivo pedagogico attraverso il vedere-sentire-agire, la cui metodologia diviene lo speciale rapporto con il corpo che costruisce relazione con lo spazio/scena/mondo e con l’alterità

Là-Quà: l'esperienza teatrale 0-6

Ellerani
Primo
2022-01-01

Abstract

L’esperienza artistica di LàQua, un piccolo canto che riecheggia nella pancia della mamma, è ideato, progettato e realizzato dai Cantieri Teatrali Koreja di Lecce. LàQua avvolge e svolge il suono del primo elemento che accompagna, protegge e culla la vita intrauterina. É il canto del primo viaggio che compie una creatura alla nascita, e diviene metafora danzata dalle attrici durante l’esperienza. Un piccolo inno alla vita, all’acqua che ne è parte. Il titolo è una scomposizione sonora della parola “acqua” e rimanda al gioco di lallazione e sillabazione delle esplorazioni vocali. Il tessuto multisensoriale compone un macramè sonoro, un canto polifonico; ritmico, la lallazione, della sillabazione e ripetizione; cinestesico, la danza che accompagna canto e parole; tattile, gli oggetti da toccare ed esplorare. LàQua interpreta la poesia come una mamma lingua che tesse versi, rime, filastrocche, esprimendo e facendosi lingua materna, primigenia dai ritmi amorosi e oscuri; sillabata, cantata, scandita sul pulsare del cuore, sui pendoli del respiro, del sonno e della veglia, dei giorni e delle notti, della culla e del cullare, dell’altalena, dei passi nel cammino, sul canto ripetuto delle vertebre, delle costole, delle dita (Tognolini, 2001). Una lingua matria, custode della porta sulla propria anima, che apre al mondo, alla scoperta di un sé in evoluzione nella relazione, che viene seguita solo dopo dal padre linguaggio del senso, la lingua nazionale. (Tognolini, 2001). Mettendo in scena il principio di lingua matria, sono estesi i confini del teatro per bambini, si interpreta l’infanzia come momento della vita - anch’esso agentivo piuttosto che passivo – si vive l’esperienza multisensoriale che amplifica i semi della crescita, conduce per mano alle scoperte nella scena. LaQuà esprime una drammaturgia didattica (Rivoltella, 2021) che progetta una nuova interpretazione del periodo di vita 0-3, la scuola della vita, della partecipazione, del coinvolgimento del corpo, dell’arte come esperienza, dell’integralità dell’umano. Teatro che si incarna rendendosi dispositivo pedagogico attraverso il vedere-sentire-agire, la cui metodologia diviene lo speciale rapporto con il corpo che costruisce relazione con lo spazio/scena/mondo e con l’alterità
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