Nella Terza Meditazione, Descartes ha di fatto negato che la realtà obiettiva dell’idea di Dio sia finita, senza tuttavia spingersi ad affermare che essa è infinita. Ciò che egli sostiene è che l’idea dell’infinito eccede ogni altra idea in termini di realtà oggettiva. Il problema cruciale, però, si origina a proposito dell’identificazione precisa del luogo in cui deve essere localizzato l’eccesso della realtà obiettiva di Dio. In quest’articolo, sosterrò che esso deve essere collocato nel gradus essendi interno al modus essendi objectivus di Dio. Questo richiede di pensare il contenuto rappresentativo come un aspetto fondamentale ed ineliminabile dell’idea di Dio, ma anche di accantonare la troppo semplice immagine convenzionale secondo cui l’idea di Dio sarebbe finita nella sua realtà formale ed eccedente il finito nella sua realtà obiettiva. In realtà, l’idea di Dio è, al tempo stesso, finita ed eccedente il finito all’interno della stessa realtà obiettiva: finita, se considerata nel suo modus essendi; eccedente il finito, se considerata nel suo gradus essendi.

Thinking the Infinite. On the Alleged Infinity of the Objective Reality of the Idea of God in Descartes

Igor Agostini
2022-01-01

Abstract

Nella Terza Meditazione, Descartes ha di fatto negato che la realtà obiettiva dell’idea di Dio sia finita, senza tuttavia spingersi ad affermare che essa è infinita. Ciò che egli sostiene è che l’idea dell’infinito eccede ogni altra idea in termini di realtà oggettiva. Il problema cruciale, però, si origina a proposito dell’identificazione precisa del luogo in cui deve essere localizzato l’eccesso della realtà obiettiva di Dio. In quest’articolo, sosterrò che esso deve essere collocato nel gradus essendi interno al modus essendi objectivus di Dio. Questo richiede di pensare il contenuto rappresentativo come un aspetto fondamentale ed ineliminabile dell’idea di Dio, ma anche di accantonare la troppo semplice immagine convenzionale secondo cui l’idea di Dio sarebbe finita nella sua realtà formale ed eccedente il finito nella sua realtà obiettiva. In realtà, l’idea di Dio è, al tempo stesso, finita ed eccedente il finito all’interno della stessa realtà obiettiva: finita, se considerata nel suo modus essendi; eccedente il finito, se considerata nel suo gradus essendi.
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