L’articolo analizza la decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti dell’11 settembre 2019 che ha sospeso le ingiunzioni dei giudici inferiori, consentendo l’applicazione del “third country transit bar”, misura dell’Amministrazione Trump che esclude dall’asilo chi attraversa un Paese terzo prima di entrare dal confine meridionale degli USA. L’autore ricostruisce il contenzioso (East Bay Sanctuary Covenant v. Barr) e le censure mosse alla rule per incompatibilità con lo U.S. Code, violazioni dell’APA (mancato notice-and-comment), richiamando le opinioni dei giudici dissenzienti. La decisione, pur in via cautelare, segnala un orientamento di maggiore deferenza verso l’Esecutivo e acuisce le tensioni tra poteri, compreso il Legislativo. In chiave comparata, l’autore mostra le differenze con il sistema UE sul “paese terzo sicuro” e con il Regolamento Dublino III, più attenti a verifiche caso per caso, legami col Paese terzo e rispetto effettivo delle garanzie. In conclusione, vengono evidenziati i rischi per il principio di non-refoulement e la necessità di ripensare la cornice internazionale dell’asilo.

Il third country transit bar al vaglio della Corte suprema tra separazione dei poteri e diritto di asilo

Orlando, Alberto
2020-01-01

Abstract

L’articolo analizza la decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti dell’11 settembre 2019 che ha sospeso le ingiunzioni dei giudici inferiori, consentendo l’applicazione del “third country transit bar”, misura dell’Amministrazione Trump che esclude dall’asilo chi attraversa un Paese terzo prima di entrare dal confine meridionale degli USA. L’autore ricostruisce il contenzioso (East Bay Sanctuary Covenant v. Barr) e le censure mosse alla rule per incompatibilità con lo U.S. Code, violazioni dell’APA (mancato notice-and-comment), richiamando le opinioni dei giudici dissenzienti. La decisione, pur in via cautelare, segnala un orientamento di maggiore deferenza verso l’Esecutivo e acuisce le tensioni tra poteri, compreso il Legislativo. In chiave comparata, l’autore mostra le differenze con il sistema UE sul “paese terzo sicuro” e con il Regolamento Dublino III, più attenti a verifiche caso per caso, legami col Paese terzo e rispetto effettivo delle garanzie. In conclusione, vengono evidenziati i rischi per il principio di non-refoulement e la necessità di ripensare la cornice internazionale dell’asilo.
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Tipologia: Versione editoriale
Note: Articolo presente sul n. 4 (2019) e pubblicato online l'08/01/2020 https://www.dpceonline.it/index.php/dpceonline/article/view/857?articlesBySimilarityPage=24
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11587/470566
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