Il contributo mira ad analizzare il possibile ruolo avuto dalla guerra nei processi di contatto e di conoscenza reciproca attuatisi in età preromana fra le varie popolazioni insediate nelle aree appenniniche dell’Italia centro-meridionale. Più in particolare, esso si propone di esaminare un aspetto specifico di tale problematica: quello della distinguibilità e riconoscibilità degli schieramenti militari in contesti bellici. La domanda che ci si pone è se e attraverso quali mezzi le formazioni militari o i combattenti appartenenti ai diversi gruppi o schieramenti romani, etruschi e italici fossero identificabili e riconoscibili agli occhi dei propri avversari e commilitoni. Per dare risposta a tale quesito, in questa sede ci si limita a prendere in considerazione soltanto le non molte indicazioni che le fonti letterarie greche e latine forniscono al riguardo, nell’ambito della narrazione pertinente alle vicende belliche di età regia e repubblicana. Si rinvia, invece, ad altra occasione il tentativo di valutare l’eventuale contributo che la documentazione archeologica può offrire a tale proposito. L’analisi delle testimonianze letterarie induce a ritenere che in ambiente romano (quanto meno in quello di età tardo-repubblicana) a) la possibilità di individuare e identificare il nemico in contesti bellici fosse affidata a un insieme di fattori di genere diverso (lingua, abbigliamento, armamento, tattica); b) l’armamento (il genus armorum) adottato dagli schieramenti etruschi e italici contrapposti ai Romani avesse una certa valenza distintiva e un certo grado di riconoscibilità in senso etnico e/o comunitario, soprattutto se inteso nel suo complesso piuttosto che in rapporto alle singole armi.
Contatti e interconnaisance nell’Italia centro-meridionale appenninica di età preromana. I contesti bellici
Gianluca Tagliamonte
2021-01-01
Abstract
Il contributo mira ad analizzare il possibile ruolo avuto dalla guerra nei processi di contatto e di conoscenza reciproca attuatisi in età preromana fra le varie popolazioni insediate nelle aree appenniniche dell’Italia centro-meridionale. Più in particolare, esso si propone di esaminare un aspetto specifico di tale problematica: quello della distinguibilità e riconoscibilità degli schieramenti militari in contesti bellici. La domanda che ci si pone è se e attraverso quali mezzi le formazioni militari o i combattenti appartenenti ai diversi gruppi o schieramenti romani, etruschi e italici fossero identificabili e riconoscibili agli occhi dei propri avversari e commilitoni. Per dare risposta a tale quesito, in questa sede ci si limita a prendere in considerazione soltanto le non molte indicazioni che le fonti letterarie greche e latine forniscono al riguardo, nell’ambito della narrazione pertinente alle vicende belliche di età regia e repubblicana. Si rinvia, invece, ad altra occasione il tentativo di valutare l’eventuale contributo che la documentazione archeologica può offrire a tale proposito. L’analisi delle testimonianze letterarie induce a ritenere che in ambiente romano (quanto meno in quello di età tardo-repubblicana) a) la possibilità di individuare e identificare il nemico in contesti bellici fosse affidata a un insieme di fattori di genere diverso (lingua, abbigliamento, armamento, tattica); b) l’armamento (il genus armorum) adottato dagli schieramenti etruschi e italici contrapposti ai Romani avesse una certa valenza distintiva e un certo grado di riconoscibilità in senso etnico e/o comunitario, soprattutto se inteso nel suo complesso piuttosto che in rapporto alle singole armi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.