Nel saggio l’autore indaga la dimensione temporale nella costruzione dei personaggi femminili della Commedia dantesca e la interpreta come marca di un’inadempienza morale, come tempo dell’abbandono e del rimpianto, per la donna, di distanza frammessa col compito che Dante ideologicamente assegna alla figura femminile dentro la polis, quello di promuovere, senza accampare la propria individualità, la continuità e l’amalgama dei valori comunitari, di garantire la stabilità e la concordia sociali con la fedeltà, con un tempo senza intervalli che prefigura l’eterno. Il modello di questa demiurgia schiva al femminile è costituito dalla Santa Vergine, come da episodi evangelici esemplificatori posti all’ingresso di ogni cornice del purgatorio. Nel finale del saggio si mostra come Dante, nel paradiso terrestre, su di sé assuma ed espii, ricevendo i rimproveri conformi di Beatrice e immergendosi nel Lete dell’oblio, il peccato che imputa alle donne dannate o espianti del poema, quello della rottura del tempo unitario, dello spreco che è nel distacco e nella solitudine.
Ricordo e oblio nelle donne della «Commedia»
Valter Leonardo Puccetti
2021-01-01
Abstract
Nel saggio l’autore indaga la dimensione temporale nella costruzione dei personaggi femminili della Commedia dantesca e la interpreta come marca di un’inadempienza morale, come tempo dell’abbandono e del rimpianto, per la donna, di distanza frammessa col compito che Dante ideologicamente assegna alla figura femminile dentro la polis, quello di promuovere, senza accampare la propria individualità, la continuità e l’amalgama dei valori comunitari, di garantire la stabilità e la concordia sociali con la fedeltà, con un tempo senza intervalli che prefigura l’eterno. Il modello di questa demiurgia schiva al femminile è costituito dalla Santa Vergine, come da episodi evangelici esemplificatori posti all’ingresso di ogni cornice del purgatorio. Nel finale del saggio si mostra come Dante, nel paradiso terrestre, su di sé assuma ed espii, ricevendo i rimproveri conformi di Beatrice e immergendosi nel Lete dell’oblio, il peccato che imputa alle donne dannate o espianti del poema, quello della rottura del tempo unitario, dello spreco che è nel distacco e nella solitudine.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.