Giambattista Vico, nel De Rebus (scritto, in età piuttosto matura, per essere privo di valenze 'speculative'), utilizza la biografia di un condottiero napoletano, impegnato nella guerra contro l'esercito ottomano, per indagare le ragioni più profonde del sottosviluppo di un modello declinante, con annesse considerazioni sulla statica e la dinamica dei sistemi sociali. Guarda al successo dei più avanzati paesi europei e propone, per il Regno di Napoli, una politica istituzionale, capace di chiudere con l'assolutismo. Auspica un maggiore coinvolgimento della società civile, attraverso il meccanismo della divisione dei poteri, in grado di valorizzare le autonomie ed i territori, promuovere sviluppo economico, con un'amministrazione della giustizia più manageriale, snella e deformalizzata, capace di attrarre gli imprenditori stranieri e di restituire fiducia sociale ai cives.
Istitutizioni e politiche pubbliche nel De Rebus Gestis Antonii Caraphaei di Giambattista Vico
VESCIO
2019-01-01
Abstract
Giambattista Vico, nel De Rebus (scritto, in età piuttosto matura, per essere privo di valenze 'speculative'), utilizza la biografia di un condottiero napoletano, impegnato nella guerra contro l'esercito ottomano, per indagare le ragioni più profonde del sottosviluppo di un modello declinante, con annesse considerazioni sulla statica e la dinamica dei sistemi sociali. Guarda al successo dei più avanzati paesi europei e propone, per il Regno di Napoli, una politica istituzionale, capace di chiudere con l'assolutismo. Auspica un maggiore coinvolgimento della società civile, attraverso il meccanismo della divisione dei poteri, in grado di valorizzare le autonomie ed i territori, promuovere sviluppo economico, con un'amministrazione della giustizia più manageriale, snella e deformalizzata, capace di attrarre gli imprenditori stranieri e di restituire fiducia sociale ai cives.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.