Nel saggio si mostra come Arendt abbia capovolto quanto la tradizione aveva consacrato come rivoluzionario. Distante dalla concezione di Marx e del marxismo, che, all’epoca erano la sola espressione percepita come autenticamente rivoluzionaria, Arendt ne mostrò il portato di violenza espressa da una storia di guerre e rivoluzioni e spiegò perché l’atto rivoluzionario consista, invece, nel cominciare qualcosa di interamente nuovo e con ciò che non può essere identificato con il progetto o con il risultato. Nel testo sono analizzati la rivoluzione epistemologica e il metodo rivoluzionario che l’autrice utilizzò nel suo esame della storia, le consonanze con autori come Ch. Péguy, che lasciò tracce profonde nella sua opera e che la filosofa ebbe modo di leggere nel periodo di rifugiata a Parigi e le dissonanze del pensiero arendtiano rispetto alla sociologia, nuova scienza emergente in America .
Titolo: | Sulla rivoluzione arendtiana |
Autori: | |
Data di pubblicazione: | 2019 |
Rivista: | |
Abstract: | Nel saggio si mostra come Arendt abbia capovolto quanto la tradizione aveva consacrato come rivoluzionario. Distante dalla concezione di Marx e del marxismo, che, all’epoca erano la sola espressione percepita come autenticamente rivoluzionaria, Arendt ne mostrò il portato di violenza espressa da una storia di guerre e rivoluzioni e spiegò perché l’atto rivoluzionario consista, invece, nel cominciare qualcosa di interamente nuovo e con ciò che non può essere identificato con il progetto o con il risultato. Nel testo sono analizzati la rivoluzione epistemologica e il metodo rivoluzionario che l’autrice utilizzò nel suo esame della storia, le consonanze con autori come Ch. Péguy, che lasciò tracce profonde nella sua opera e che la filosofa ebbe modo di leggere nel periodo di rifugiata a Parigi e le dissonanze del pensiero arendtiano rispetto alla sociologia, nuova scienza emergente in America . |
Handle: | http://hdl.handle.net/11587/437109 |
Appare nelle tipologie: | Articolo pubblicato su Rivista |