L’attenzione per le comunità cittadine del Mezzogiorno bassomedievale è una delle prospettive d’indagine che più radicalmente ha rinnovato negli ultimi anni gli studi della medievistica meridionale, impegnata a recuperare il ritardo rispetto al resto dell’Italia nelle ricerche di storia urbana. Tra XIV e XV secolo le città meridionali, sia grandi che piccole, instaurarono una vivace dialettica con la monarchia, finalizzata all’accoglimento, alla difesa o all’ampliamento di funzioni amministrative, giurisdizionali e fiscali. Il saggio prende in esame l’universitas di Oria, città vescovile di media dimensione, inclusa fino al 1463 nella complessa compagine feudale del principato di Taranto. In particolare, la riflessione si concentra sulle suppliche esibite dalla comunità al sovrano all’indomani della morte del principe Giovanni Antonio Orsini del Balzo. Il dettato del testo normativo (i capitula supplicatori), sottoposto al placet regio, rivela un raggiunto protagonismo civico, l’ampliamento degli spazi di partecipazione politica e l’affermazione di una progettualità comunitaria orientata a favorire gli interessi della collettività, benché spesso si sia trattato di quelli condivisi dalla sola cerchia delle classi preminenti.

L’Universitas di Oria al tempo della devoluzione del principato di Taranto alla corona aragonese. I capitoli supplicatori del 24 novembre 1463

Luciana Petracca
2018-01-01

Abstract

L’attenzione per le comunità cittadine del Mezzogiorno bassomedievale è una delle prospettive d’indagine che più radicalmente ha rinnovato negli ultimi anni gli studi della medievistica meridionale, impegnata a recuperare il ritardo rispetto al resto dell’Italia nelle ricerche di storia urbana. Tra XIV e XV secolo le città meridionali, sia grandi che piccole, instaurarono una vivace dialettica con la monarchia, finalizzata all’accoglimento, alla difesa o all’ampliamento di funzioni amministrative, giurisdizionali e fiscali. Il saggio prende in esame l’universitas di Oria, città vescovile di media dimensione, inclusa fino al 1463 nella complessa compagine feudale del principato di Taranto. In particolare, la riflessione si concentra sulle suppliche esibite dalla comunità al sovrano all’indomani della morte del principe Giovanni Antonio Orsini del Balzo. Il dettato del testo normativo (i capitula supplicatori), sottoposto al placet regio, rivela un raggiunto protagonismo civico, l’ampliamento degli spazi di partecipazione politica e l’affermazione di una progettualità comunitaria orientata a favorire gli interessi della collettività, benché spesso si sia trattato di quelli condivisi dalla sola cerchia delle classi preminenti.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11587/427488
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact