Nella filmografia portoghese degli ultimi decenni si è assistito a una graduale e sempre più intensa inclusione di tratti neo-standard, non-standard e sub-standard nel parlato filmico. Ciò riflette l’avvio e lo stabilizzarsi di un processo di ristandardizzazione (o neostandardizzazione) che sta gradualmente modificando le varietà colte urbane portoghesi, principalmente la varietà di Lisbona, e che testimonia il tentativo, da parte dei cineasti, di riprodurre un parlato filmico verosimile e prossimo alla realtà linguistica di riferimento, in una ricerca spasmodica di illusione della realtà. Tale preoccupazione non ha mai riguardato Manoel de Oliveira, il quale ha sempre osteggiato in tutte le sue opere la ricerca del verosimile sia nella recitazione, sia nella redazione e nella strutturazione del parlato filmico, non preoccupandosi affatto che questo fosse riconoscibile dallo spettatore come riproduzione del parlato in situazione. A tal proposito, il presente articolo pretende analizzare tale questione in "O Quinto Império – Ontem como hoje" dal punto di vista linguistico-traduttivo, evidenziando una serie di caratteristiche e di limitazioni che tale scelta stilistica ha prodotto nella versione tradotta e sottotitolata in italiano.

O Quinto Império di Manoel de Oliveira tra humour e problematiche linguistico-traduttive

DE ROSA, Gian Luigi;
2016-01-01

Abstract

Nella filmografia portoghese degli ultimi decenni si è assistito a una graduale e sempre più intensa inclusione di tratti neo-standard, non-standard e sub-standard nel parlato filmico. Ciò riflette l’avvio e lo stabilizzarsi di un processo di ristandardizzazione (o neostandardizzazione) che sta gradualmente modificando le varietà colte urbane portoghesi, principalmente la varietà di Lisbona, e che testimonia il tentativo, da parte dei cineasti, di riprodurre un parlato filmico verosimile e prossimo alla realtà linguistica di riferimento, in una ricerca spasmodica di illusione della realtà. Tale preoccupazione non ha mai riguardato Manoel de Oliveira, il quale ha sempre osteggiato in tutte le sue opere la ricerca del verosimile sia nella recitazione, sia nella redazione e nella strutturazione del parlato filmico, non preoccupandosi affatto che questo fosse riconoscibile dallo spettatore come riproduzione del parlato in situazione. A tal proposito, il presente articolo pretende analizzare tale questione in "O Quinto Império – Ontem como hoje" dal punto di vista linguistico-traduttivo, evidenziando una serie di caratteristiche e di limitazioni che tale scelta stilistica ha prodotto nella versione tradotta e sottotitolata in italiano.
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