La crisi economico-finanziaria che a partire dal 2007 ha investito l’intera economia dei paesi occidentali finendo per interessare negativamente le condizioni di equilibrio delle imprese. Tale circostanza, pertanto, ha richiamato l’attenzione degli aziendalisti, soprattutto in merito alle strategie di risanamento, ossia al ripristino delle condizioni di economicità aziendale che molto spesso impongono drastici interventi nelle politiche gestionali, nella struttura organizzativa e nelle funzioni di governo del management. In tale contesto la riforma della normativa fallimentare ha assunto un ruolo fondamentale, in quanto ha introdotto una serie di istituti, molti dei quali hanno lo scopo di agevolare il superamento della crisi d’impresa nell’ottica della conservazione del capitale aziendale e, quindi, della continuazione dell’attività economica. In altre parole, l’intento del legislatore è quello di privilegiare il rapporto tra l’azienda debitrice ed i creditori, riservando a tali soggetti il compito di ricercare una soluzione di tipo privatistico volta a conciliare i differenti interessi nella continuità aziendale (Adamo S.-Fasiello R., 2011; Ambrosini S., 2005; Ambrosini S.- De Marchi P., 2005; Dell’Atti A., 2012; Ferro M., 2008; Ferro M. et al., 2009; Galletti D., 2006; Giannelli G., 2005) (1). Elemento cardine di tali procedure, definite minori (piano di risanamento, accordi di ristrutturazione, concordato preventivo nelle varie forme), è il piano di risanamento e/o di ristrutturazione, asseverato da un giudizio tecnico-professionale di veridicità e fattibilità di un professionista all’uopo nominato (Mandrioli L., 2010; Zorzi A., 2010). Tuttavia, dette procedure presentano presupposti e finalità differenti, con la conseguenza che esse richiedono principi valutativi differenti (Savioli G., 2010). In considerazione dell’importanza del ruolo assunto dalla figura dell’attestatore, oltre che delle responsabilità che ne conseguono, in tale contesto appare utile definire la natura dell’attività svolta ed i principi di comportamento a cui egli deve fare riferimento nello svolgimento del proprio compito. Sull’argomento, la dottrina aziendale e gli organismi professionali hanno fornito utili suggerimenti sopperendo all’assenza sia di indicazioni da parte del legislatore civilistico, sia di appositi principi nazionali in materia di attestazione. In tale contesto di incertezza, di particolare importanza è il documento denominato “Principi di attestazione dei piani di risanamento”, elaborato congiuntamente da AIDEA (Accademia Italiana di Economia Aziendale), IRDCEC (Istituto di Ricerca dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili), ANDAF(Associazione Nazionale Direttori Amministrativi e Finanziari), APRI (Associazione Professionisti Risanamento Imprese) e OCRI (Osservatorio Crisi e Risanamento Imprese), con il quale sono stati forniti dei modelli condivisi da declinare in relazione delle specificità del caso concreto.

Piani attestati e principi di comportamento del professionista

DELL'ATTI, Alberto;TURCO, Mario
2015-01-01

Abstract

La crisi economico-finanziaria che a partire dal 2007 ha investito l’intera economia dei paesi occidentali finendo per interessare negativamente le condizioni di equilibrio delle imprese. Tale circostanza, pertanto, ha richiamato l’attenzione degli aziendalisti, soprattutto in merito alle strategie di risanamento, ossia al ripristino delle condizioni di economicità aziendale che molto spesso impongono drastici interventi nelle politiche gestionali, nella struttura organizzativa e nelle funzioni di governo del management. In tale contesto la riforma della normativa fallimentare ha assunto un ruolo fondamentale, in quanto ha introdotto una serie di istituti, molti dei quali hanno lo scopo di agevolare il superamento della crisi d’impresa nell’ottica della conservazione del capitale aziendale e, quindi, della continuazione dell’attività economica. In altre parole, l’intento del legislatore è quello di privilegiare il rapporto tra l’azienda debitrice ed i creditori, riservando a tali soggetti il compito di ricercare una soluzione di tipo privatistico volta a conciliare i differenti interessi nella continuità aziendale (Adamo S.-Fasiello R., 2011; Ambrosini S., 2005; Ambrosini S.- De Marchi P., 2005; Dell’Atti A., 2012; Ferro M., 2008; Ferro M. et al., 2009; Galletti D., 2006; Giannelli G., 2005) (1). Elemento cardine di tali procedure, definite minori (piano di risanamento, accordi di ristrutturazione, concordato preventivo nelle varie forme), è il piano di risanamento e/o di ristrutturazione, asseverato da un giudizio tecnico-professionale di veridicità e fattibilità di un professionista all’uopo nominato (Mandrioli L., 2010; Zorzi A., 2010). Tuttavia, dette procedure presentano presupposti e finalità differenti, con la conseguenza che esse richiedono principi valutativi differenti (Savioli G., 2010). In considerazione dell’importanza del ruolo assunto dalla figura dell’attestatore, oltre che delle responsabilità che ne conseguono, in tale contesto appare utile definire la natura dell’attività svolta ed i principi di comportamento a cui egli deve fare riferimento nello svolgimento del proprio compito. Sull’argomento, la dottrina aziendale e gli organismi professionali hanno fornito utili suggerimenti sopperendo all’assenza sia di indicazioni da parte del legislatore civilistico, sia di appositi principi nazionali in materia di attestazione. In tale contesto di incertezza, di particolare importanza è il documento denominato “Principi di attestazione dei piani di risanamento”, elaborato congiuntamente da AIDEA (Accademia Italiana di Economia Aziendale), IRDCEC (Istituto di Ricerca dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili), ANDAF(Associazione Nazionale Direttori Amministrativi e Finanziari), APRI (Associazione Professionisti Risanamento Imprese) e OCRI (Osservatorio Crisi e Risanamento Imprese), con il quale sono stati forniti dei modelli condivisi da declinare in relazione delle specificità del caso concreto.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11587/409152
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact