Muovendo da una spigolatura del carteggio inedito che Andrea Mustoxidi tenne con Giovan Pietro Vieusseux negli anni 1825-1849, il saggio mira a inquadrare la figura dell’erudito filologo ellenico nella temperie storico-culturale italiana ottocentesca. Nato a Corfù il 6 gennaio 1785, il Mustoxidi giunse in Italia nel 1802, anno della sua iscrizione all’Università di Pavia, da cui prese avvio la sua formazione letteraria, svolta all’insegna del magistero di Vincenzo Monti. Durante il suo operoso soggiorno italiano, che si snoda lungo un arco cronologico di oltre un ventennio, facendo registrare le feconde tappe di Milano, Firenze e Venezia, egli intrattenne rapporti con i maggiori letterati del tempo (Vincenzo Monti, Ippolito Pindemonte, Niccolò Tommaseo, Ugo Foscolo, Alessandro Manzoni, Giovan Pietro Vieusseux, ecc.), tradotti sempre in imprese collaborative di sicuro impegno e valore. La tracciabilità di quei legami è rinvenibile proprio dall’epistolario dello scrittore corfiota, punto di convergenza di un fitto reticolo di scambi culturali a oggi in massima parte inedito. Esso rispecchia in modo esemplare il carattere e la fisionomia del Mustoxidi, e soprattutto informa abbondantemente sugli interessi coltivati e le relazioni imbastite con i protagonisti dello scenario letterario coevo, nel cruciale periodo storico che dall’età napoleonica giunge all’epopea risorgimentale, passando attraverso la Restaurazione.

«Le vostre lettere mi riescono sempre care…». Spigolature del carteggio inedito Mustoxidi-Vieusseux (con appendice di quattro lettere)

SCARDICCHIO, Andrea
2016-01-01

Abstract

Muovendo da una spigolatura del carteggio inedito che Andrea Mustoxidi tenne con Giovan Pietro Vieusseux negli anni 1825-1849, il saggio mira a inquadrare la figura dell’erudito filologo ellenico nella temperie storico-culturale italiana ottocentesca. Nato a Corfù il 6 gennaio 1785, il Mustoxidi giunse in Italia nel 1802, anno della sua iscrizione all’Università di Pavia, da cui prese avvio la sua formazione letteraria, svolta all’insegna del magistero di Vincenzo Monti. Durante il suo operoso soggiorno italiano, che si snoda lungo un arco cronologico di oltre un ventennio, facendo registrare le feconde tappe di Milano, Firenze e Venezia, egli intrattenne rapporti con i maggiori letterati del tempo (Vincenzo Monti, Ippolito Pindemonte, Niccolò Tommaseo, Ugo Foscolo, Alessandro Manzoni, Giovan Pietro Vieusseux, ecc.), tradotti sempre in imprese collaborative di sicuro impegno e valore. La tracciabilità di quei legami è rinvenibile proprio dall’epistolario dello scrittore corfiota, punto di convergenza di un fitto reticolo di scambi culturali a oggi in massima parte inedito. Esso rispecchia in modo esemplare il carattere e la fisionomia del Mustoxidi, e soprattutto informa abbondantemente sugli interessi coltivati e le relazioni imbastite con i protagonisti dello scenario letterario coevo, nel cruciale periodo storico che dall’età napoleonica giunge all’epopea risorgimentale, passando attraverso la Restaurazione.
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