Nel 2011 e 2013. hanno avuto luogo le campagne di ricerche archeologiche subacquee nell’area portuale di Savudrija/Salvore presso Umag/Umago dove si trovano gli resti di porto romano. In origine il bacino antico comprendeva una serie di infrastrutture, alcune delle quali ancora visibili nonostante lo stato di conservazione sia stato talora pesantemente compromesso dalla violenta azione del moto ondoso. Appariva di forma subtriangolare, delimitato da due moli o antemurali contrapposti alla stessa altezza. La superficie interna corrispondeva a circa 46.000 mq. Non é più attualmente visibile il molo nord, che, all’epoca della ricognizione di Degrassi, era lungo circa 50 m, attualmente risulta inglobato nel molo moderno. A ridosso del molo settentrionale e collegata a quello si trovava la banchina lunga 70 m. Gli obiettivi principali delle due campagne erano la completa documentazione delle strutture sommerse, il posizionamento topografico delle strutture lungo la linea di riva, il reperimento di riferimenti cronologici per l’impianto e la frequentazione del bacino e delle infrastrutture portuali. La documentazione ha richiesto la pulizia preliminare delle strutture e il rilevamento delle strutture sommerse. In entrambe le campagne sono stati condotti saggi di scavo: nel 2011 é stato indagato l’imponente molo/antemurale meridionale, nel 2013 il “molo” interno; lo scavo stratigrafico ha permesso di recuperare i dati relativi a cronologia, tecnica costruttiva e destinazione d’uso e di formulare una prima ipotesi di ricostruzione del paesaggio costiero antico.

Druga arheološka kampanja istraživanja antičke luke u Savudriji

AURIEMMA, Rita;
2014-01-01

Abstract

Nel 2011 e 2013. hanno avuto luogo le campagne di ricerche archeologiche subacquee nell’area portuale di Savudrija/Salvore presso Umag/Umago dove si trovano gli resti di porto romano. In origine il bacino antico comprendeva una serie di infrastrutture, alcune delle quali ancora visibili nonostante lo stato di conservazione sia stato talora pesantemente compromesso dalla violenta azione del moto ondoso. Appariva di forma subtriangolare, delimitato da due moli o antemurali contrapposti alla stessa altezza. La superficie interna corrispondeva a circa 46.000 mq. Non é più attualmente visibile il molo nord, che, all’epoca della ricognizione di Degrassi, era lungo circa 50 m, attualmente risulta inglobato nel molo moderno. A ridosso del molo settentrionale e collegata a quello si trovava la banchina lunga 70 m. Gli obiettivi principali delle due campagne erano la completa documentazione delle strutture sommerse, il posizionamento topografico delle strutture lungo la linea di riva, il reperimento di riferimenti cronologici per l’impianto e la frequentazione del bacino e delle infrastrutture portuali. La documentazione ha richiesto la pulizia preliminare delle strutture e il rilevamento delle strutture sommerse. In entrambe le campagne sono stati condotti saggi di scavo: nel 2011 é stato indagato l’imponente molo/antemurale meridionale, nel 2013 il “molo” interno; lo scavo stratigrafico ha permesso di recuperare i dati relativi a cronologia, tecnica costruttiva e destinazione d’uso e di formulare una prima ipotesi di ricostruzione del paesaggio costiero antico.
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