In concomitanza con le celebrazioni del Centenario dell'unificazione nazionale, che dal 1960-61 si sarebbero protratte fino al 1970, le maggiori case editrici italiane (specializzate nel settore della divulgazione) lanciano nelle edicole una serie di grandi opere illustrate a dispense sulla storia d'Italia. Opere che ottengono in genere il favore del pubblico con un'unica, significativa, eccezione: la einaudiana Storia d'Italia riproposta a dispense settimanali (con inserti illustrati in ogni fascicolo) dalla Fabbri Editori nel 1985. All'opposto, memorabile appare il successo di vendita della storia d'Italia di Montanelli (già affermatissima in libreria) che raggiunse nelle edicole i sei milioni di copie. Caratteristica comune di tutte queste grandi opere, il ricchissimo apparato iconografico, di sicuro richiamo per il pubblico delle edicole, grande consumatore anche di rotocalchi illustrati, e l'uso di un linguaggio semplice e accessibile, con stile ed effetti giornalistici: “una storia in presa diretta”. Marginale appare nel campo della divulgazione il contributo degli storici accademici. Fin dal secondo dopoguerra era venuta affermandosi, infatti, la più rassicurante figura del giornalista-scrittore di storia; da allora il vero regista dell'uso pubblico della storia in Italia.

Il racconto per immagini: la storia d'Italia nelle pubblicazioni a dispense (1961-2011)

MINECCIA, Francesco
2012-01-01

Abstract

In concomitanza con le celebrazioni del Centenario dell'unificazione nazionale, che dal 1960-61 si sarebbero protratte fino al 1970, le maggiori case editrici italiane (specializzate nel settore della divulgazione) lanciano nelle edicole una serie di grandi opere illustrate a dispense sulla storia d'Italia. Opere che ottengono in genere il favore del pubblico con un'unica, significativa, eccezione: la einaudiana Storia d'Italia riproposta a dispense settimanali (con inserti illustrati in ogni fascicolo) dalla Fabbri Editori nel 1985. All'opposto, memorabile appare il successo di vendita della storia d'Italia di Montanelli (già affermatissima in libreria) che raggiunse nelle edicole i sei milioni di copie. Caratteristica comune di tutte queste grandi opere, il ricchissimo apparato iconografico, di sicuro richiamo per il pubblico delle edicole, grande consumatore anche di rotocalchi illustrati, e l'uso di un linguaggio semplice e accessibile, con stile ed effetti giornalistici: “una storia in presa diretta”. Marginale appare nel campo della divulgazione il contributo degli storici accademici. Fin dal secondo dopoguerra era venuta affermandosi, infatti, la più rassicurante figura del giornalista-scrittore di storia; da allora il vero regista dell'uso pubblico della storia in Italia.
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