Il lavoro esamina il processo di trasposizione della direttiva "servizi" in Italia al fine di verificare se esso, com'è avvenuto nella maggior parte degli altri Stati membri dell'Unione europea, abbia comportato un mutamento paradigmatico nel regime d'intervento pubblico sulle attività mediante revisione e sostituzione dei tradizionali procedimenti autorizzatori e delle logiche connesse con altri istituti e tecniche meno invasivi; ovvero se possa comunuqe contribuirvi in qualche modo, anche alla luce delle sinergie, ancora tutte da costruire, con la recente normativa anticrisi, sviluppo e crescita, ed in particolare con le misure di liberalizzazione e di semplificazione in essa contenute. Lo scritto, che passa attraverso una rilettura della DIA/SCIA in termini di possibile regime di autorizzazione, conclude per la necessità di guardare alla direttiva come punto di partenza di una nuova stagione di ridisegnati rapporti tra cittadini/imprese e pubblica amministrazione soprattutto in un'epoca, com'è quella attuale, in cui la crisi economica impone l'abbandono degli stilemi tradizionali.
La trasposizione della direttiva "servizi" in Italia alla luce del primo decreto correttivo e le recenti riforme anticrisi: verso un mutamento paradigmatico nel regime d'intervento sulle attività?
TUCCARI, Francesco
2012-01-01
Abstract
Il lavoro esamina il processo di trasposizione della direttiva "servizi" in Italia al fine di verificare se esso, com'è avvenuto nella maggior parte degli altri Stati membri dell'Unione europea, abbia comportato un mutamento paradigmatico nel regime d'intervento pubblico sulle attività mediante revisione e sostituzione dei tradizionali procedimenti autorizzatori e delle logiche connesse con altri istituti e tecniche meno invasivi; ovvero se possa comunuqe contribuirvi in qualche modo, anche alla luce delle sinergie, ancora tutte da costruire, con la recente normativa anticrisi, sviluppo e crescita, ed in particolare con le misure di liberalizzazione e di semplificazione in essa contenute. Lo scritto, che passa attraverso una rilettura della DIA/SCIA in termini di possibile regime di autorizzazione, conclude per la necessità di guardare alla direttiva come punto di partenza di una nuova stagione di ridisegnati rapporti tra cittadini/imprese e pubblica amministrazione soprattutto in un'epoca, com'è quella attuale, in cui la crisi economica impone l'abbandono degli stilemi tradizionali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.