Dalla Retorica greco-romana alla novellistica medievale, fino a giungere alle moderne narrazioni testuali, agevolate pure dalle odierne piattaforme interattive e multimediali, il principio della brevitas è stato sempre perseguito in funzione di una forma di comunicazione chiara e concisa, ma sempre pregante e logica nella elaborazione dei contenuti. Attraverso un ampio excursus storico in cui si passano in rassegna i campioni più rappresentativi di tale tecnica espressiva, con uno sguardo anche alle attuali tendenze scolastiche, l'articolo dimostra come emerga anche attualmente similmente al passato l'orientamento verso un moderno e funzionale approccio alle varie forme di produzione, comunicazione ed elaborazione delle conoscenze, all’insegna degli assunti dell’eliminazione degli sprechi e dello sfrondamento degli eccessi. Raggiungibili questi non già mediante una riduzione quantitativa della materia (la scongiurata “bignamizzazione”), quanto piuttosto attraverso una sua consapevole ristrutturazione e razionalizzazione. E ciò in nome di un ideale di concisione e di sintesi che scaturisce fondamentalmente dalla ricerca di chiarezza, semplicità, pulizia logica e formale, che abbina alle esigenze quantitative precise finalità qualitative.

Aurea brevitas. Dalla letteratura ai nuovi media

SCARDICCHIO, Andrea
2012-01-01

Abstract

Dalla Retorica greco-romana alla novellistica medievale, fino a giungere alle moderne narrazioni testuali, agevolate pure dalle odierne piattaforme interattive e multimediali, il principio della brevitas è stato sempre perseguito in funzione di una forma di comunicazione chiara e concisa, ma sempre pregante e logica nella elaborazione dei contenuti. Attraverso un ampio excursus storico in cui si passano in rassegna i campioni più rappresentativi di tale tecnica espressiva, con uno sguardo anche alle attuali tendenze scolastiche, l'articolo dimostra come emerga anche attualmente similmente al passato l'orientamento verso un moderno e funzionale approccio alle varie forme di produzione, comunicazione ed elaborazione delle conoscenze, all’insegna degli assunti dell’eliminazione degli sprechi e dello sfrondamento degli eccessi. Raggiungibili questi non già mediante una riduzione quantitativa della materia (la scongiurata “bignamizzazione”), quanto piuttosto attraverso una sua consapevole ristrutturazione e razionalizzazione. E ciò in nome di un ideale di concisione e di sintesi che scaturisce fondamentalmente dalla ricerca di chiarezza, semplicità, pulizia logica e formale, che abbina alle esigenze quantitative precise finalità qualitative.
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