Si ricordano gli antichi miti delle nascite di Eros e di Elena dall'uovo e si analizzano le varie raffigurazioni su vasi attici e provenienti dalla Magna Grecia, molti anche dalle regioni meridionali italiane. Le immagini analizzate però si riferiscono tutte ad Elena, ad eccezione di una scultura proveniente dal Museo di Taranto rappresentante un uovo da dove fuoriesce un personaggio non bene identificato. Si passa poi al mito della nascita da un uovo dell'orfico Phanes, assimilato ad Eros, e di Mitra, a sua volta anch'esso assimilato a Phanes e alle varie loro rappresentazioni. Si puntualizza l'importanza del fortunato ritrovamento del nostro uovo nell'India centrale nei pressi di Junnar (attualmente nel Museo di Aurangabad) per mettere meglio in luce i rapporti commerciali tra il mondo Romano e l'India, che non si limitavano alle sole coste, ma che interessavano anche le regioni interne del Deccan soprattutto in epoca Shatavahana, come d'altra parte provano altri importanti reperti rinvenuti in vari siti, come anfore romane, vasi di Arezzo (terra sigillata), monete romane e loro copie, ed altri oggetti. La presenza dell'uovo però, una sorta di talismano, rende più possibile la reale presenza di 'italici' in India, insieme ai generici yavana, occidentali.

Un Eros in India

CIMINO, ROSA MARIA
1998-01-01

Abstract

Si ricordano gli antichi miti delle nascite di Eros e di Elena dall'uovo e si analizzano le varie raffigurazioni su vasi attici e provenienti dalla Magna Grecia, molti anche dalle regioni meridionali italiane. Le immagini analizzate però si riferiscono tutte ad Elena, ad eccezione di una scultura proveniente dal Museo di Taranto rappresentante un uovo da dove fuoriesce un personaggio non bene identificato. Si passa poi al mito della nascita da un uovo dell'orfico Phanes, assimilato ad Eros, e di Mitra, a sua volta anch'esso assimilato a Phanes e alle varie loro rappresentazioni. Si puntualizza l'importanza del fortunato ritrovamento del nostro uovo nell'India centrale nei pressi di Junnar (attualmente nel Museo di Aurangabad) per mettere meglio in luce i rapporti commerciali tra il mondo Romano e l'India, che non si limitavano alle sole coste, ma che interessavano anche le regioni interne del Deccan soprattutto in epoca Shatavahana, come d'altra parte provano altri importanti reperti rinvenuti in vari siti, come anfore romane, vasi di Arezzo (terra sigillata), monete romane e loro copie, ed altri oggetti. La presenza dell'uovo però, una sorta di talismano, rende più possibile la reale presenza di 'italici' in India, insieme ai generici yavana, occidentali.
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