In seguito alla scoperta fortuita nel 1994 della grotta del Pino, situata nel tratto meridionale del Vallo di Diano, nel comune di Sassano (SA), la cavità è stata al centro di due campagne di scavo e di numerosi sopralluoghi effettuati tra il 1997 e il 1998. In questa sede sono esposti i risultati scaturiti da questa articolata indagine condotta sul campo in stretta collaborazione tra paletnologi ed esperti di scienze della terra, antropologi e paleontologi, ai quali si è aggiunto il contributo di specialisti relativamente all’inquadramento delle ceramiche di tipo egeo e alle analisi archeometriche ad esse pertinenti. Sulla base delle prime risultanze della ricerca è stato evidenziato un carattere prevalentemente funerario della frequentazione della grotta associato a complesse pratiche rituali. L’esame dei materiali ceramici rinvenuti ha consentito di circoscriverne la frequentazione ad un arco cronologico compreso tra la fase non iniziale dell’Eneolitico ed il Bronzo medio iniziale (Protoappenninico B), mentre episodico è apparsa l’utilizzazione come luogo di sepoltura nel VII sec. a.C. Alla frequentazione dell’età del Bronzo medio iniziale, assai più consistente di quella dell’Eneolitico e dell’antica età del Bronzo, possono essere assegnati diversi frammenti ceramici in argilla depurata di tipologia egea, alcuni dei quali con decorazione dipinta a vernice bruna.

Recenti risultati delle ricerche alla Grotta del Pino (Sassano, Salerno)

FABBRI, Pier Francesco;
2001-01-01

Abstract

In seguito alla scoperta fortuita nel 1994 della grotta del Pino, situata nel tratto meridionale del Vallo di Diano, nel comune di Sassano (SA), la cavità è stata al centro di due campagne di scavo e di numerosi sopralluoghi effettuati tra il 1997 e il 1998. In questa sede sono esposti i risultati scaturiti da questa articolata indagine condotta sul campo in stretta collaborazione tra paletnologi ed esperti di scienze della terra, antropologi e paleontologi, ai quali si è aggiunto il contributo di specialisti relativamente all’inquadramento delle ceramiche di tipo egeo e alle analisi archeometriche ad esse pertinenti. Sulla base delle prime risultanze della ricerca è stato evidenziato un carattere prevalentemente funerario della frequentazione della grotta associato a complesse pratiche rituali. L’esame dei materiali ceramici rinvenuti ha consentito di circoscriverne la frequentazione ad un arco cronologico compreso tra la fase non iniziale dell’Eneolitico ed il Bronzo medio iniziale (Protoappenninico B), mentre episodico è apparsa l’utilizzazione come luogo di sepoltura nel VII sec. a.C. Alla frequentazione dell’età del Bronzo medio iniziale, assai più consistente di quella dell’Eneolitico e dell’antica età del Bronzo, possono essere assegnati diversi frammenti ceramici in argilla depurata di tipologia egea, alcuni dei quali con decorazione dipinta a vernice bruna.
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