Questo articolo si occupa del regime giuridico dell'informazione nei mercati recentemente liberalizzati, utilizzando come case study quello del mercato energetico al dettaglio. La tesi è che il regolatore (inteso in senso ampio) stia assumendo sempre più un ruolo di gestore dei flussi informativi relativi al mercato, tanto dal lato della domanda in funzione di tutela, ma anche di empowerment e di educazione degli utenti; quanto dal lato dell'offerta, ove ai tradizionali obblighi di disclosure si affiancano strumenti e istituzioni nuovi, di information sharing. La tendenza si riscontra in misura diversa sia nell'intervento dell'autorità di settore sia nelle decisioni “para-regolatorie” dell'autorità antitrust. Sebbene ciò ponga il regolatore in linea con le tendenze più recenti dell'azione pubblica improntata a trasparenza, partecipazione e condivisione e al Nudging, oltre che ai dettami della reflexive governance, nondimeno solleva numerosi interrogativi. Siamo di fronte all'emergere di un interesse pubblico che giustifica interventi tanto penetranti? Come coniugare l'interesse alla produzione e circolazione di un'informazione adeguata con altri potenzialmente in conflitto come la sicurezza delle comunicazioni, la privacy, l'innovazione tecnologica e il funzionamento concorrenziale dei mercati?

L’informazione come 'oggetto' e come 'strumento' di regolazione (il caso dei mercati energetici al dettaglio)

DI PORTO, Fabiana
2011-01-01

Abstract

Questo articolo si occupa del regime giuridico dell'informazione nei mercati recentemente liberalizzati, utilizzando come case study quello del mercato energetico al dettaglio. La tesi è che il regolatore (inteso in senso ampio) stia assumendo sempre più un ruolo di gestore dei flussi informativi relativi al mercato, tanto dal lato della domanda in funzione di tutela, ma anche di empowerment e di educazione degli utenti; quanto dal lato dell'offerta, ove ai tradizionali obblighi di disclosure si affiancano strumenti e istituzioni nuovi, di information sharing. La tendenza si riscontra in misura diversa sia nell'intervento dell'autorità di settore sia nelle decisioni “para-regolatorie” dell'autorità antitrust. Sebbene ciò ponga il regolatore in linea con le tendenze più recenti dell'azione pubblica improntata a trasparenza, partecipazione e condivisione e al Nudging, oltre che ai dettami della reflexive governance, nondimeno solleva numerosi interrogativi. Siamo di fronte all'emergere di un interesse pubblico che giustifica interventi tanto penetranti? Come coniugare l'interesse alla produzione e circolazione di un'informazione adeguata con altri potenzialmente in conflitto come la sicurezza delle comunicazioni, la privacy, l'innovazione tecnologica e il funzionamento concorrenziale dei mercati?
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11587/362858
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