Il testo di M. Forcina è centrato su una domanda: qual è oggi il contributo delle donne nel ripensamento delle scienze? Qual è il loro concreto esercizio di cittadinanza in questi ambiti del sapere? La discussione precedente si era orientata su i nessi tra errore e progettualità, tra scopo e limite. È stata feconda la discussione tra processi naturali, senza scopi preordinati, e ricerca e strategie umane mirate alla realizzazione di un obiettivo e della massimizzazione del profitto. Coscienza del limite e assunzione di responsabilità nella ricerca scientifica sono diventate le parole d’ordine del tempo e, contemporaneamente, da parte delle donne è andata sempre più profilando una critica serrata alla volontà di dominio sulla natura. L’ecofemminismo non è stato solo una risposta politica ai problemi e ai nessi tra scienza e tecnologia, ma è stata anche un modo diverso di fare scienza. Si è trattato, conclude l’autrice, di un esercizio di cittadinanza che ha consentito di guardare, con una prospettiva autonoma, i rapporti tra scienza, modi di vita, questione ambientale e anche riproduzione dell’umano. E, soprattutto riguardo al tema della riproduzione, il pensiero della differenza sessuale ha “messo al mondo il mondo” con un modo completamente distinto di pensare, di vivere e giudicare i problemi in tutti gli ambiti, compreso quello del lavoro.

"Mettere al mondo il mondo" e occuparsene. La cittadinanza nelle scienze,

FORCINA, Marisa
2011-01-01

Abstract

Il testo di M. Forcina è centrato su una domanda: qual è oggi il contributo delle donne nel ripensamento delle scienze? Qual è il loro concreto esercizio di cittadinanza in questi ambiti del sapere? La discussione precedente si era orientata su i nessi tra errore e progettualità, tra scopo e limite. È stata feconda la discussione tra processi naturali, senza scopi preordinati, e ricerca e strategie umane mirate alla realizzazione di un obiettivo e della massimizzazione del profitto. Coscienza del limite e assunzione di responsabilità nella ricerca scientifica sono diventate le parole d’ordine del tempo e, contemporaneamente, da parte delle donne è andata sempre più profilando una critica serrata alla volontà di dominio sulla natura. L’ecofemminismo non è stato solo una risposta politica ai problemi e ai nessi tra scienza e tecnologia, ma è stata anche un modo diverso di fare scienza. Si è trattato, conclude l’autrice, di un esercizio di cittadinanza che ha consentito di guardare, con una prospettiva autonoma, i rapporti tra scienza, modi di vita, questione ambientale e anche riproduzione dell’umano. E, soprattutto riguardo al tema della riproduzione, il pensiero della differenza sessuale ha “messo al mondo il mondo” con un modo completamente distinto di pensare, di vivere e giudicare i problemi in tutti gli ambiti, compreso quello del lavoro.
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