Una curiosa, ma d’altra parte giustificata caratteristica comune alla stragran- de maggioranza degli interventi critici di quest’ultimo decennio1 a proposito del “canto di Ulisse” è costituita dalle loro introduzioni, tutte in qualche modo preoccupate di giustificarsi per aver tentato di entrare, magari a spinte, in un vagone troppo pieno e apparentemente senza posti: la fama internazionale del personaggio descritto, l’enorme numero di interventi critici dal più remoto pas- sato ai nostri giorni, ma anche di opinioni “letterarie” e non, la vulgata notorietà dell’episodio, il grande spazio da sempre riservato alle “interpretazioni”, critiche e poetiche, anche contraddittorie fra loro, del “carattere” dell’antico eroe, tutti assieme costituiscono un fenomeno talmente eccezionale da sollecitare ognuno – compreso, naturalmente, chi scrive – a presentarsi al lettore con un singolare “vanto” rovesciato che, nella sua umiltà autoironica, precisa: sto da una parte o dall’altra, seguo questo o quel nume tutelare, mi ritaglio solo un settore, non ancora tutto percorso, e così via.

L'alto passo: lettura del canto XXVI dell'Inferno

MARUCCI, Valerio
2010-01-01

Abstract

Una curiosa, ma d’altra parte giustificata caratteristica comune alla stragran- de maggioranza degli interventi critici di quest’ultimo decennio1 a proposito del “canto di Ulisse” è costituita dalle loro introduzioni, tutte in qualche modo preoccupate di giustificarsi per aver tentato di entrare, magari a spinte, in un vagone troppo pieno e apparentemente senza posti: la fama internazionale del personaggio descritto, l’enorme numero di interventi critici dal più remoto pas- sato ai nostri giorni, ma anche di opinioni “letterarie” e non, la vulgata notorietà dell’episodio, il grande spazio da sempre riservato alle “interpretazioni”, critiche e poetiche, anche contraddittorie fra loro, del “carattere” dell’antico eroe, tutti assieme costituiscono un fenomeno talmente eccezionale da sollecitare ognuno – compreso, naturalmente, chi scrive – a presentarsi al lettore con un singolare “vanto” rovesciato che, nella sua umiltà autoironica, precisa: sto da una parte o dall’altra, seguo questo o quel nume tutelare, mi ritaglio solo un settore, non ancora tutto percorso, e così via.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11587/357673
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