Il saggio “la fenomenologia dell’uomo capace”, affronta un aspetto rilevante del pensiero di Ricoeur in quanto evidenzia la dimensione etica della filosofia antropologica del pensatore. L’articolo coglie il ruolo che la capacità, intesa come capacità di fare, come azione, svolge per uscire dall’epoca della supremazia della rappresentazione, cui appartengono ancora Husserl e la fenomenologia, ma non per ritornare all’Essere che cancella il soggetto (Heidegger), né allo sprofondamento nel mondo (Merleua-Ponty) e neppure all’etica come filosofia prima (Lévinas), ma per elaborare un’antropologia in cui la nozione di “attestazione”, come momento epistemico veritativo, svolge un ruolo fondamentale per l’io-posso erede dell’io-penso. Il saggio sottolinea il passaggio, in Ricoeur, dalla capacità individuale a quella sociale che segna un ulteriore approfondimento della filosofia sociale di cui Ricoeur getta le basi. Con B. Lepetit, il pensatore, pone il concetto di “pratiche sociali” come la sfera delle rappresentazioni che gli uomini si fanno di loro stessi e del loro posto nella società.

La fenomenologia dell'uomo capace in Paul Ricoeur. Atti del seminario internazionale "Crisi della coscienza. Mente, fenomenologia, prassi". Merano 8-10 maggio, 2008

BRUNO, Angelo Giuseppe
2009-01-01

Abstract

Il saggio “la fenomenologia dell’uomo capace”, affronta un aspetto rilevante del pensiero di Ricoeur in quanto evidenzia la dimensione etica della filosofia antropologica del pensatore. L’articolo coglie il ruolo che la capacità, intesa come capacità di fare, come azione, svolge per uscire dall’epoca della supremazia della rappresentazione, cui appartengono ancora Husserl e la fenomenologia, ma non per ritornare all’Essere che cancella il soggetto (Heidegger), né allo sprofondamento nel mondo (Merleua-Ponty) e neppure all’etica come filosofia prima (Lévinas), ma per elaborare un’antropologia in cui la nozione di “attestazione”, come momento epistemico veritativo, svolge un ruolo fondamentale per l’io-posso erede dell’io-penso. Il saggio sottolinea il passaggio, in Ricoeur, dalla capacità individuale a quella sociale che segna un ulteriore approfondimento della filosofia sociale di cui Ricoeur getta le basi. Con B. Lepetit, il pensatore, pone il concetto di “pratiche sociali” come la sfera delle rappresentazioni che gli uomini si fanno di loro stessi e del loro posto nella società.
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