Le tensioni residue introdotte in un componente per effetto delle lavorazioni meccaniche necessarie per realizzarlo influenzano in maniera rilevante il comportamento a fatica. La stessa applicazione dei carichi può però alterare la distribuzione di tensione residua iniziale, tanto da poter ritenere che il campo di tensione residua di una struttura sollecitato a fatica sia soggetto ad una evoluzione durante l’intera vita. In questo lavoro si è voluto analizzare l’evoluzione che tensioni residue, inizialmente presenti in un giunto saldato testa a testa, subiscono a seguito dell’applicazione di un carico ciclico esterno. Il confronto tra due misure di tensioni residue, eseguite su uno stesso giunto prima e dopo l’applicazione di cicli di fatica, ha consentito di ricavare interessanti informazioni circa l’evoluzione delle tensioni residue di componenti sottoposti a fatica. In particolare, si è trovato che esistono delle particolari condizioni per cui, a differenza di quanto si afferma comunemente, l’applicazione di un carico ciclico comporta l’aumento delle tensioni residue inizialmente presenti piuttosto che un loro rilassamento. Tale fenomeno è da tenere bene in considerazione al fine di evitare rotture impreviste in componenti sottoposti a fatica.
Evoluzione delle tensioni residue in giunti sollecitati a fatica in flessione a quattro punti
DATTOMA, Vito;DE GIORGI, Marta;NOBILE, RICCARDO
2009-01-01
Abstract
Le tensioni residue introdotte in un componente per effetto delle lavorazioni meccaniche necessarie per realizzarlo influenzano in maniera rilevante il comportamento a fatica. La stessa applicazione dei carichi può però alterare la distribuzione di tensione residua iniziale, tanto da poter ritenere che il campo di tensione residua di una struttura sollecitato a fatica sia soggetto ad una evoluzione durante l’intera vita. In questo lavoro si è voluto analizzare l’evoluzione che tensioni residue, inizialmente presenti in un giunto saldato testa a testa, subiscono a seguito dell’applicazione di un carico ciclico esterno. Il confronto tra due misure di tensioni residue, eseguite su uno stesso giunto prima e dopo l’applicazione di cicli di fatica, ha consentito di ricavare interessanti informazioni circa l’evoluzione delle tensioni residue di componenti sottoposti a fatica. In particolare, si è trovato che esistono delle particolari condizioni per cui, a differenza di quanto si afferma comunemente, l’applicazione di un carico ciclico comporta l’aumento delle tensioni residue inizialmente presenti piuttosto che un loro rilassamento. Tale fenomeno è da tenere bene in considerazione al fine di evitare rotture impreviste in componenti sottoposti a fatica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.