Il progetto di ricerca RELA-VALBIOR è collegato al Distretto Produttivo per il Riutilizzo (DPR) che è stato creato con il Protocollo d’intesa siglato il 28 novembre 2007 (si veda allegato n. 1). Successivamente, il 25 febbraio 2008, il DPR ha ulteriormente ampliato le proprie adesioni con un maggior coinvolgimento delle parti sociali e delle organizzazioni di categoria. Di tale Distretto sono partner tutti i proponenti questo Progetto. RELA-VALBIOR mette a sistema le competenze scientifiche e tecnologiche presenti sul territorio regionale per realizzare l’obiettivo prioritario del Distretto che è quello di aumentare il recupero di materia e diminuire lo smaltimento di rifiuti, riducendo così gli impatti ambientali delle operazioni di gestione e recuperando energia e risorse. RELA-VALBIOR è focalizzato sui seguenti punti chiave: recupero di biomasse residue secche dei diversi comparti produttivi: agricoltura, industria agroalimentare e del legno, RSU, residui ad alto contenuto di prodotti organici fermentabili ivi compresi i fanghi di depurazione; sviluppo di tecnologie integrate pulite per la produzione di prodotti riciclabili e riutilizzabili ed energia. L’effetto sarà: • l’amplificazione della differenziazione della raccolta dei rifiuti • La riduzione dei rifiuti da bruciare senza recupero di energia (specifico riferimento alle attività agricole) con effetto positivo sulla qualità dell’aria a causa delle ridotte emissioni di particolato fine. Recupero energetico e migliore utilizzo di risorse. La biomassa residua può essere utilizzata attraverso processi a cascata integrati per la produzione di bio-combustibili (biogas, biodiesel, biometanolo, bioalcool o bioidrogeno) o per la produzione di compost o di altri prodotti ad elevato valore aggiunto. In particolari casi la presente strategia progettuale incrocia, quindi, il riutilizzo delle acque, portando un contributo innovativo alle: Tecnologie idonee a consentire il riutilizzo di acque reflue depurate. I punti sopra citati risultano coerenti con il Piano regionale dei rifiuti (decreto CD 41/01, successivamente integrato dal decreto C.D. 187/05) e le sue integrazioni recentemente apportate che sono contenute nel Decreto C.D. 246/06 “Piano regionale dei rifiuti speciali. Integrazione sezione rifiuti speciali e pericolosi “(BURP 04/01/07, n. 3). La Rete di Laboratori costituirà il punto di convergenza delle competenze e di applicazione di progetti integrati che potranno anche avere il sostegno di esperti nazionali ed internazionali. I Laboratori saranno anche il luogo di formazione di giovani che potranno poi entrare nei sistemi produttivi. Le Unità di Ricerca consorziate in questo Progetto assicurano, attraverso la loro attività in Progetti Europei, Nazionali e Regionali (Progetti Strategici ed Esplorativi, tra gli altri) una base di competenze altamente qualificate ed una continuazione nel futuro delle attività di ricerca che moltiplicheranno gli effetti e le ricadute di questo investimento sul sistema produttivo regionale. Il Laboratorio utilizzerà tecniche analitiche avanzate e formerà nuove professionalità nella gestione di biomasse residue che potranno inserirsi nel sistema produttivo con un apporto di innovazione tecnologica ed di nuove capacità operative. Il Progetto basa la sua strategia su una operatività “Closed Loop” evitando l’abituale “Pollution Shift” e, quindi, la produzione di nuovi inquinanti. I settori produttivi interessati alla integrazione sono: Agricoltura, Agroalimentare, Allevamento, Industria del legno, Produzione di biodiesel, Acquicoltura, in aggiunta alle Municipalità.

Rete di laboratori a sostegno della ricerca per lo sviluppo di nuove tecnologie per la valorizzazione di biomasse residue del sistema produttivo della Regione Puglia RELA-VALBIOR(Accordo di programma quadro ricerca scientifica- II atto integrativo regione Puglia- Avviso Pubblico "Reti di laboratori pubblici di ricerca". Classificato al decimo posto delle proposte ammissibili, finanziato)

MALITESTA, Cosimino;
2009-01-01

Abstract

Il progetto di ricerca RELA-VALBIOR è collegato al Distretto Produttivo per il Riutilizzo (DPR) che è stato creato con il Protocollo d’intesa siglato il 28 novembre 2007 (si veda allegato n. 1). Successivamente, il 25 febbraio 2008, il DPR ha ulteriormente ampliato le proprie adesioni con un maggior coinvolgimento delle parti sociali e delle organizzazioni di categoria. Di tale Distretto sono partner tutti i proponenti questo Progetto. RELA-VALBIOR mette a sistema le competenze scientifiche e tecnologiche presenti sul territorio regionale per realizzare l’obiettivo prioritario del Distretto che è quello di aumentare il recupero di materia e diminuire lo smaltimento di rifiuti, riducendo così gli impatti ambientali delle operazioni di gestione e recuperando energia e risorse. RELA-VALBIOR è focalizzato sui seguenti punti chiave: recupero di biomasse residue secche dei diversi comparti produttivi: agricoltura, industria agroalimentare e del legno, RSU, residui ad alto contenuto di prodotti organici fermentabili ivi compresi i fanghi di depurazione; sviluppo di tecnologie integrate pulite per la produzione di prodotti riciclabili e riutilizzabili ed energia. L’effetto sarà: • l’amplificazione della differenziazione della raccolta dei rifiuti • La riduzione dei rifiuti da bruciare senza recupero di energia (specifico riferimento alle attività agricole) con effetto positivo sulla qualità dell’aria a causa delle ridotte emissioni di particolato fine. Recupero energetico e migliore utilizzo di risorse. La biomassa residua può essere utilizzata attraverso processi a cascata integrati per la produzione di bio-combustibili (biogas, biodiesel, biometanolo, bioalcool o bioidrogeno) o per la produzione di compost o di altri prodotti ad elevato valore aggiunto. In particolari casi la presente strategia progettuale incrocia, quindi, il riutilizzo delle acque, portando un contributo innovativo alle: Tecnologie idonee a consentire il riutilizzo di acque reflue depurate. I punti sopra citati risultano coerenti con il Piano regionale dei rifiuti (decreto CD 41/01, successivamente integrato dal decreto C.D. 187/05) e le sue integrazioni recentemente apportate che sono contenute nel Decreto C.D. 246/06 “Piano regionale dei rifiuti speciali. Integrazione sezione rifiuti speciali e pericolosi “(BURP 04/01/07, n. 3). La Rete di Laboratori costituirà il punto di convergenza delle competenze e di applicazione di progetti integrati che potranno anche avere il sostegno di esperti nazionali ed internazionali. I Laboratori saranno anche il luogo di formazione di giovani che potranno poi entrare nei sistemi produttivi. Le Unità di Ricerca consorziate in questo Progetto assicurano, attraverso la loro attività in Progetti Europei, Nazionali e Regionali (Progetti Strategici ed Esplorativi, tra gli altri) una base di competenze altamente qualificate ed una continuazione nel futuro delle attività di ricerca che moltiplicheranno gli effetti e le ricadute di questo investimento sul sistema produttivo regionale. Il Laboratorio utilizzerà tecniche analitiche avanzate e formerà nuove professionalità nella gestione di biomasse residue che potranno inserirsi nel sistema produttivo con un apporto di innovazione tecnologica ed di nuove capacità operative. Il Progetto basa la sua strategia su una operatività “Closed Loop” evitando l’abituale “Pollution Shift” e, quindi, la produzione di nuovi inquinanti. I settori produttivi interessati alla integrazione sono: Agricoltura, Agroalimentare, Allevamento, Industria del legno, Produzione di biodiesel, Acquicoltura, in aggiunta alle Municipalità.
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