La condizione dei soggetti con handicap pone in primo piano la questione della relazione educativa in funzione della piena valorizzazione delle loro potenzialità come soggetti diversamente abili. Il progetto educativo, in questi casi, deve considerare con particolare attenzione oltre agli aspetti di metodo, nella loro coerenza e chiarezza, soprattutto le dinamiche di comunicazione e di relazione che fondano il significato dell’agire educativo. L’analisi della differenza tra comunicazione educativa e relazione educativa, pone in evidenza che la qualità educativa delle interazioni e il significato degli apprendimenti dipendono dalla gestione del clima relazionale. Si ritiene che nell’ambito del trattamento di soggetti portatori di handicap la gestione educativa della relazione sia il fulcro del difficile equilibrio e della necessaria integrazione tra insegnamento, socializzazione e riabilitazione altrimenti esposti al rischio della settorialità specialistico-professionale. In base a questi assunti, viene operata una distinzione tra relazione educativa e comunicazione educativa, termini troppo spesso usati come sinonimi con la conseguenza di identificare competenza comunicativa e competenza relazionale. L’educando con deficit di sviluppo o con turbe caratteriali, e comunque il soggetto in difficoltà, ha maggiori possibilità di acquisire capacita, conoscenza, valori da una persona con la quale ha costruito una relazione positiva, piuttosto che da chi interagisce con lui esercitando esclusivamente una competenza tecnica, in quanto la qualità tecnica degli interventi risulta, di per sé, non sempre sufficiente a garantirne la qualità educativa.

Handicap e relazione educativa

PERUCCA, Angela
2007-01-01

Abstract

La condizione dei soggetti con handicap pone in primo piano la questione della relazione educativa in funzione della piena valorizzazione delle loro potenzialità come soggetti diversamente abili. Il progetto educativo, in questi casi, deve considerare con particolare attenzione oltre agli aspetti di metodo, nella loro coerenza e chiarezza, soprattutto le dinamiche di comunicazione e di relazione che fondano il significato dell’agire educativo. L’analisi della differenza tra comunicazione educativa e relazione educativa, pone in evidenza che la qualità educativa delle interazioni e il significato degli apprendimenti dipendono dalla gestione del clima relazionale. Si ritiene che nell’ambito del trattamento di soggetti portatori di handicap la gestione educativa della relazione sia il fulcro del difficile equilibrio e della necessaria integrazione tra insegnamento, socializzazione e riabilitazione altrimenti esposti al rischio della settorialità specialistico-professionale. In base a questi assunti, viene operata una distinzione tra relazione educativa e comunicazione educativa, termini troppo spesso usati come sinonimi con la conseguenza di identificare competenza comunicativa e competenza relazionale. L’educando con deficit di sviluppo o con turbe caratteriali, e comunque il soggetto in difficoltà, ha maggiori possibilità di acquisire capacita, conoscenza, valori da una persona con la quale ha costruito una relazione positiva, piuttosto che da chi interagisce con lui esercitando esclusivamente una competenza tecnica, in quanto la qualità tecnica degli interventi risulta, di per sé, non sempre sufficiente a garantirne la qualità educativa.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11587/327942
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