Nel saggio si indica una precisa genealogia lirica che, a partire dalla tradizione del moderno incarnata dai poeti della "terza generazione" (Vittorio Sereni, Giorgio Caproni, Franco Fortini), coinvolge alcune esperienze poetiche contemporanee in un dialogo con la scrittura lirica e con modelli letterari non solo italiani (ad esempio la lirica di Paul Celan). Dall'esame di alcune raccolte di poeti italiani uscite tra la metà degli anni Novanta e il 2005, si distingue una costellazione di voci e pronunce differenti ma accomunate da una spinta utopica e radicale, che brucia mode e stereotipi in un confronto serrato con l'esistente. La qualità principale dei versi di tali poeti (Cesare Viviani, Ferruccio Benzoni, Milo De Angelis, Enrico Testa, Fabio Pusterla, Elisa Biagini) è l' 'attenzione', intesa come spazio del pensiero possibile a partire dalla 'deflazione' dell'io messa in atto a partire da Montale e dai poeti del secondo Novecento: un'attitudine non monologante, sostanzialmente interrogativa, moderatamente visionaria, dotata di una tensione etica che giustifica il discorso poetico.
La nuova poesia dell'attenzione. Su alcuni poeti italiani contemporanei
MOLITERNI, Fabio
2006-01-01
Abstract
Nel saggio si indica una precisa genealogia lirica che, a partire dalla tradizione del moderno incarnata dai poeti della "terza generazione" (Vittorio Sereni, Giorgio Caproni, Franco Fortini), coinvolge alcune esperienze poetiche contemporanee in un dialogo con la scrittura lirica e con modelli letterari non solo italiani (ad esempio la lirica di Paul Celan). Dall'esame di alcune raccolte di poeti italiani uscite tra la metà degli anni Novanta e il 2005, si distingue una costellazione di voci e pronunce differenti ma accomunate da una spinta utopica e radicale, che brucia mode e stereotipi in un confronto serrato con l'esistente. La qualità principale dei versi di tali poeti (Cesare Viviani, Ferruccio Benzoni, Milo De Angelis, Enrico Testa, Fabio Pusterla, Elisa Biagini) è l' 'attenzione', intesa come spazio del pensiero possibile a partire dalla 'deflazione' dell'io messa in atto a partire da Montale e dai poeti del secondo Novecento: un'attitudine non monologante, sostanzialmente interrogativa, moderatamente visionaria, dotata di una tensione etica che giustifica il discorso poetico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.