Il saggio ricostruisce le politiche d’intervento del governo per far fronte all’emergenza determinata dal devastante terremoto che, tra il febbraio e il marzo del 1783, si abbatté sulla Calabria provocando la morte di migliaia di persone e la totale distruzione della metà dei centri abitati. Oltre alle opere di ricostruzione e di soccorso alle popolazioni, per tutelare la “calabrese tranquillità” vennero emanati numerosi provvedimenti finalizzati al controllo e alla sicurezza del territorio, la cui applicazione fu affidata al maresciallo Francesco Pignatelli dei principi di Strongoli, che, in uno scenario sconvolto dalla furia sismica (molte carceri erano state distrutte con la conseguente fuga dei detenuti), dovette prodigarsi sia in interventi ricostruttivi e assistenziali, sia nel contenimento della criminalità anche di matrice banditesca, nei cui confronti furono disposte misure indultali rivolte, in particolare, agli addetti all’agricoltura condannati per reati, che, ritornando nei paesi di origine, avrebbero dovuto contribuire alla ripresa demografica ed economica delle comunità danneggiate.

Emergenza macrosismica, controllo del territorio e tutela dell'ordine pubblico nella Calabria del Settecento

GAUDIOSO, Francesco
2008-01-01

Abstract

Il saggio ricostruisce le politiche d’intervento del governo per far fronte all’emergenza determinata dal devastante terremoto che, tra il febbraio e il marzo del 1783, si abbatté sulla Calabria provocando la morte di migliaia di persone e la totale distruzione della metà dei centri abitati. Oltre alle opere di ricostruzione e di soccorso alle popolazioni, per tutelare la “calabrese tranquillità” vennero emanati numerosi provvedimenti finalizzati al controllo e alla sicurezza del territorio, la cui applicazione fu affidata al maresciallo Francesco Pignatelli dei principi di Strongoli, che, in uno scenario sconvolto dalla furia sismica (molte carceri erano state distrutte con la conseguente fuga dei detenuti), dovette prodigarsi sia in interventi ricostruttivi e assistenziali, sia nel contenimento della criminalità anche di matrice banditesca, nei cui confronti furono disposte misure indultali rivolte, in particolare, agli addetti all’agricoltura condannati per reati, che, ritornando nei paesi di origine, avrebbero dovuto contribuire alla ripresa demografica ed economica delle comunità danneggiate.
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