Calvino, il Barone e il Metaverso

A partire da un recente caso studio riguardante la resa virtuale di un celebre romanzo italiano, l’articolo si propone di dimostrare come e quanto le tecnologie digitali, con particolare riferimento al Metaverso e alle nuove frontiere del game based learning, possano modificare procedure consolidate nelle discipline umanistiche, quali ad esempio la lettura di un libro o più in generale la fruizione di contenuti letterati; con ricadute significative in ambito educativo-didattico ma non solo. Naturale è venuto il confronto con lo scrittore italiano che più di altri si è prodigato in favore del connubio tra umanesimo e scienza, ossia Italo Calvino, che alle soglie del nuovo millennio riuscì a preconizzare un approccio "blanded" tra episteme e techne, suggerendo un metodo di comprensione degli scenari mutati della società contemporanea che resta valido ancora oggi. L’esperimento di cui si dà conto riguarda nello specifico il "Barone rampante", un classico della letteratura per ragazzi pubblicato da Calvino nel 1957, che insieme a "Il visconte dimezzato" (1952) e "Il cavaliere inesistente" (1959) compone la nota trilogia allegorico-fantastica "I nostri antenati "(1960).