Le neuro-tecnologie e i dispositivi per il potenziamento umano rappresentano un mercato emergente, in particolare per le economie avanzate. Le diverse traiettorie di sviluppo tracciate nella Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente, così come buone parte degli investimenti previsti dal PNRR, scommettono sul connubio virtuoso tra tecnologia e qualità della vita, in vista di promuovere una crescita economica che possa dirsi realmente funzionale a migliorare le condizioni di benessere, equità e coesione sociale. Tale risultato può essere raggiunto soltanto se è il diritto a guidare la tecnica. Davanti a una «società potenziata» e a una realtà socio-economica che corre più veloce delle regole, il contributo richiesto alla scienza giuridica non si riduce alla semplice presa d’atto delle (pur rilevantissime) questioni etiche sollevate dalla transizione, epocale, dall’umano al post-umano. Al giurista spetta invece il compito di elaborare linee guida ermeneutiche in grado di asseverare la conformità ai principi costituzionali e alle regole di settore rispetto a innovazioni che, di qui a breve, rimescoleranno i confini tra sfera della “persone” e sfera delle “cose”. Tali innovazioni impatteranno, verosimilmente, sulla quasi totalità delle relazioni umane, dal lavoro all’impresa, dalla proprietà alla privacy, dalla famiglia alla cura delle persone.
Il potenziamento umano e l’equivoco dei “neuro-diritti”
Vilei, Federica
2023-01-01
Abstract
Le neuro-tecnologie e i dispositivi per il potenziamento umano rappresentano un mercato emergente, in particolare per le economie avanzate. Le diverse traiettorie di sviluppo tracciate nella Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente, così come buone parte degli investimenti previsti dal PNRR, scommettono sul connubio virtuoso tra tecnologia e qualità della vita, in vista di promuovere una crescita economica che possa dirsi realmente funzionale a migliorare le condizioni di benessere, equità e coesione sociale. Tale risultato può essere raggiunto soltanto se è il diritto a guidare la tecnica. Davanti a una «società potenziata» e a una realtà socio-economica che corre più veloce delle regole, il contributo richiesto alla scienza giuridica non si riduce alla semplice presa d’atto delle (pur rilevantissime) questioni etiche sollevate dalla transizione, epocale, dall’umano al post-umano. Al giurista spetta invece il compito di elaborare linee guida ermeneutiche in grado di asseverare la conformità ai principi costituzionali e alle regole di settore rispetto a innovazioni che, di qui a breve, rimescoleranno i confini tra sfera della “persone” e sfera delle “cose”. Tali innovazioni impatteranno, verosimilmente, sulla quasi totalità delle relazioni umane, dal lavoro all’impresa, dalla proprietà alla privacy, dalla famiglia alla cura delle persone.| File | Dimensione | Formato | |
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