Il saggio mira a porre in luce i profondi nessi tra le riforme politiche adottate dai Savoia nel corso della prima metà del XVIII secolo e le vicende belliche che interessarono i domini sabaudi. Attraverso l’esame del ruolo dei Savoia in campo diplomatico e militare durante le Guerre di successione spagnola (1700-1713), polacca (1733-1738) e austriaca (1740-1748), sarà possibile analizzare il faticoso dipanarsi e affermarsi di un nuovo assetto degli spazi italiani, incentrato sul ruolo di stato cuscinetto del Regno di Sardegna tra i domini borbonici e quelli asburgici, nel quadro del più complessivo assetto continentale. A seguito della agognata conquista del titolo regio, si vedrà come la composita realtà subalpina fu interessata, sotto la spinta delle pressanti vicende belliche, da un programma organico di riforme che interessarono innumerevoli ambiti della vita civile ed economica, di cui si darà conto nel corso del lavoro. Improntati ad un assolutismo di chiara derivazione francese e privo di slanci illuministici, le riforme adottate nella prima metà del XVIII secolo consentirono al Regno di Sardegna di dotarsi di una amministrazione scrupolosa ed efficiente, permettendo infine che nei domini dei Savoia si avviasse una prima, decisa forma di civilizzazione statuale, testimoniata soprattutto dalla affermazione di uno spirito di servizio alla monarchia e da un crescente sentimento di fedeltà allo Stato.
Guerre, riforme e statualità nei domini sabaudi (1700-1748)
Isoni, Alessandro
2025-01-01
Abstract
Il saggio mira a porre in luce i profondi nessi tra le riforme politiche adottate dai Savoia nel corso della prima metà del XVIII secolo e le vicende belliche che interessarono i domini sabaudi. Attraverso l’esame del ruolo dei Savoia in campo diplomatico e militare durante le Guerre di successione spagnola (1700-1713), polacca (1733-1738) e austriaca (1740-1748), sarà possibile analizzare il faticoso dipanarsi e affermarsi di un nuovo assetto degli spazi italiani, incentrato sul ruolo di stato cuscinetto del Regno di Sardegna tra i domini borbonici e quelli asburgici, nel quadro del più complessivo assetto continentale. A seguito della agognata conquista del titolo regio, si vedrà come la composita realtà subalpina fu interessata, sotto la spinta delle pressanti vicende belliche, da un programma organico di riforme che interessarono innumerevoli ambiti della vita civile ed economica, di cui si darà conto nel corso del lavoro. Improntati ad un assolutismo di chiara derivazione francese e privo di slanci illuministici, le riforme adottate nella prima metà del XVIII secolo consentirono al Regno di Sardegna di dotarsi di una amministrazione scrupolosa ed efficiente, permettendo infine che nei domini dei Savoia si avviasse una prima, decisa forma di civilizzazione statuale, testimoniata soprattutto dalla affermazione di uno spirito di servizio alla monarchia e da un crescente sentimento di fedeltà allo Stato.| File | Dimensione | Formato | |
|---|---|---|---|
|
De+Luca.pdf
non disponibili
Tipologia:
Versione editoriale
Licenza:
Copyright dell'editore
Dimensione
248.06 kB
Formato
Adobe PDF
|
248.06 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


