Ispirandosi a Notes from the underground di Fëdor Dostoevskij (1864) e Utopie eterotopie di Michel Foucault (2011), il saggio affronta alcuni aspetti della complessa relazione tra la memoria e la nascita e diffusione del web. In particolare, descrive il web come la più grande eterotopia (o utopia situata) contemporanea: uno spazio-altro che ha modificato le identità e le memorie sociali, costituendosi progressivamente prima come un under, poi un over e infine un inside ground. Nella prima parte, si analizzano le memorie del futuro (Jedlowski 2017) dei pionieri del web, cioè come il futuro immaginato da alcuni giovani della Silicon Valley abbia rappresentato una utopia-eterotopia della dis-intermediazione: il web sarebbe (stato) il più grande spazio-altro di contestazioni, rivoluzionario per la costruzione indipendente delle identità e per la realizzazione di una contro-memoria sociale. Nella seconda parte del paper, si sviluppa l’ipotesi che quella eterotopia sia poi deflagrata, trasformandosi progressivamente in una distopia-eterotopia della iper-mediazione: il web starebbe radicalmente modificando le modalità di costruzione della memoria e riducendo gli spazi di autonomia delle identità. Descrivendo queste rappresentazioni dicotomiche, l’autore intende spostare il lettore su una linea di confine, per osservare il web come eterotopia della compresenza di utopie e distopie.
Notes from webground. Memory of the future and future of memory
Punzi, Corrado
2025-01-01
Abstract
Ispirandosi a Notes from the underground di Fëdor Dostoevskij (1864) e Utopie eterotopie di Michel Foucault (2011), il saggio affronta alcuni aspetti della complessa relazione tra la memoria e la nascita e diffusione del web. In particolare, descrive il web come la più grande eterotopia (o utopia situata) contemporanea: uno spazio-altro che ha modificato le identità e le memorie sociali, costituendosi progressivamente prima come un under, poi un over e infine un inside ground. Nella prima parte, si analizzano le memorie del futuro (Jedlowski 2017) dei pionieri del web, cioè come il futuro immaginato da alcuni giovani della Silicon Valley abbia rappresentato una utopia-eterotopia della dis-intermediazione: il web sarebbe (stato) il più grande spazio-altro di contestazioni, rivoluzionario per la costruzione indipendente delle identità e per la realizzazione di una contro-memoria sociale. Nella seconda parte del paper, si sviluppa l’ipotesi che quella eterotopia sia poi deflagrata, trasformandosi progressivamente in una distopia-eterotopia della iper-mediazione: il web starebbe radicalmente modificando le modalità di costruzione della memoria e riducendo gli spazi di autonomia delle identità. Descrivendo queste rappresentazioni dicotomiche, l’autore intende spostare il lettore su una linea di confine, per osservare il web come eterotopia della compresenza di utopie e distopie.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
2025_Notes from webground.pdf
non disponibili
Tipologia:
Versione editoriale
Licenza:
Copyright dell'editore
Dimensione
365.1 kB
Formato
Adobe PDF
|
365.1 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.