In questa capitolo si prende in esame Thomas Stearns Eliot, poeta che ha notoriamente subito in modo massiccio l’influenza di Dante, e che ha parlato apertamente e a lungo di questa influenza come un fattore determinante nella sua evoluzione di scrittore. Le opere poetiche di Eliot—e qui si parla soprattutto di “The Love Song of J. Alfred Prufrock”, di The Waste Land, e dei Four Quartets—sono impregnate di richiami espliciti alla Divina Commedia, e a volte sembra quasi che il poema dantesco venga invocato come una specie di intertesto in relazione al quale queste opere stabiliscono i propri significati. La Divina Commedia rappresentava per Eliot non soltanto un modello di lucidità linguistico a cui ispirarsi nella sua personale ricerca di un linguaggio poetico autentico, ma soprattutto l’espressione più alta di una visione coerente e integra del mondo che, secondo il suo punto di vista, è andata perduta con la scissione fra intelletto e sensibilità verificatasi nel corso della storia recente. Mettere a confronto la realtà del mondo moderno con quella descritta da Dante è un modo per illuminare la ristrettezza e la povertà spirituale che regnano nel mondo contemporaneo, il quale non può che configurarsi come una patetica parodia del passato.
"Il miglior fabbro: Dante e T.S. Eliot"
Lucking
2024-01-01
Abstract
In questa capitolo si prende in esame Thomas Stearns Eliot, poeta che ha notoriamente subito in modo massiccio l’influenza di Dante, e che ha parlato apertamente e a lungo di questa influenza come un fattore determinante nella sua evoluzione di scrittore. Le opere poetiche di Eliot—e qui si parla soprattutto di “The Love Song of J. Alfred Prufrock”, di The Waste Land, e dei Four Quartets—sono impregnate di richiami espliciti alla Divina Commedia, e a volte sembra quasi che il poema dantesco venga invocato come una specie di intertesto in relazione al quale queste opere stabiliscono i propri significati. La Divina Commedia rappresentava per Eliot non soltanto un modello di lucidità linguistico a cui ispirarsi nella sua personale ricerca di un linguaggio poetico autentico, ma soprattutto l’espressione più alta di una visione coerente e integra del mondo che, secondo il suo punto di vista, è andata perduta con la scissione fra intelletto e sensibilità verificatasi nel corso della storia recente. Mettere a confronto la realtà del mondo moderno con quella descritta da Dante è un modo per illuminare la ristrettezza e la povertà spirituale che regnano nel mondo contemporaneo, il quale non può che configurarsi come una patetica parodia del passato.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
TT243_MentediDante_29_Lucking_1.pdf
solo utenti autorizzati
Licenza:
NON PUBBLICO - Accesso privato/ristretto
Dimensione
1.15 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.15 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.