Il contributo analizza i dati relativi alle lucerne e agli elementi fittili per l’illuminazione, rinvenuti nella fossa 1 della Torre Mozza del castello di Lecce. Lo scarico presente all’interno della fossa 1 del vano prigioni ha restituito un’ingente quantità di oggetti ceramici funzionali all’illuminazione, distinti in lucerne e sostegni, entrambi realizzati con impasto da fuoco e invetriati, ovvero ingobbiati ed invetriati sia in bianco che in verde, a cui si aggiunge un’unica lucerna a vasca aperta acroma. Le forme rinvenute si possono distinguere sulla base del versatoio in tre tipologie principali: lucerne a vasca, lucerne a vasca aperta e lucerne a imbuto. Molto meno diffuso, e con una vita “breve”, sembrano essere i portalampada o sostegni per lucerna, attestati nei contesti dell’Italia meridionale, come sembrerebbe dai dati archeologici finora editi, solo a partire dalla seconda metà del XV secolo e fino al XVII-XVIII secolo. Dal castello di Lecce provengono diversi esemplari riconducibili a due tipi principali. La particolare forma del corpo a imbuto rovesciato del secondo tipo, ricorda da vicino gli şamdan ottomani, ovvero i portalampade in ceramica invetriati, prodotti in Turchia e rinvenuti durante i lavori di scavo delle fornaci nel teatro di Iznik, l’antica Nicea.
Lucerne ed elementi fittili per l'illuminazione
Marisa, Tinelli
2022-01-01
Abstract
Il contributo analizza i dati relativi alle lucerne e agli elementi fittili per l’illuminazione, rinvenuti nella fossa 1 della Torre Mozza del castello di Lecce. Lo scarico presente all’interno della fossa 1 del vano prigioni ha restituito un’ingente quantità di oggetti ceramici funzionali all’illuminazione, distinti in lucerne e sostegni, entrambi realizzati con impasto da fuoco e invetriati, ovvero ingobbiati ed invetriati sia in bianco che in verde, a cui si aggiunge un’unica lucerna a vasca aperta acroma. Le forme rinvenute si possono distinguere sulla base del versatoio in tre tipologie principali: lucerne a vasca, lucerne a vasca aperta e lucerne a imbuto. Molto meno diffuso, e con una vita “breve”, sembrano essere i portalampada o sostegni per lucerna, attestati nei contesti dell’Italia meridionale, come sembrerebbe dai dati archeologici finora editi, solo a partire dalla seconda metà del XV secolo e fino al XVII-XVIII secolo. Dal castello di Lecce provengono diversi esemplari riconducibili a due tipi principali. La particolare forma del corpo a imbuto rovesciato del secondo tipo, ricorda da vicino gli şamdan ottomani, ovvero i portalampade in ceramica invetriati, prodotti in Turchia e rinvenuti durante i lavori di scavo delle fornaci nel teatro di Iznik, l’antica Nicea.File | Dimensione | Formato | |
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