Al contrario della ceramica attica, espressione di una singola polis, la ceramica italiota a figure rosse è caratterizzata da una realtà produttiva molto articolata. Le officine installatesi nelle colonie greche della costa ionica, in Campania e nei centri della Sicilia danno origine, a partire dal terzo quarto del V secolo a.C., a tradizioni profondamente connotate nello stile, nella tecnica, nel variegato repertorio morfologico e nelle scelte iconografiche, traendo linfa vitale dal contatto diretto con la clientela costituita dai Greci delle poleis e dagli abitanti indigeni dell’entroterra. Questa interazione determinerà, nella seconda metà del IV a.C., il progressivo decentramento dei luoghi di produzione, ora attivi anche in Daunia, in Peucezia e nella Lucania interna. Questa pluralità di identità, ricostruita nel corso degli anni grazie all’analisi stilistica, alla distribuzione dei prodotti delle officine e alle indagini archeometriche, trova solo parziale riscontro nelle evidenze archeologiche: gli impianti artigianali indagati in Magna Grecia restituiscono, infatti, testimonianze certe della produzione di vasi a figure rosse nei soli casi di Metaponto, Taranto e Paestum
Le officine della ceramica a figure rosse in Italia meridionale: l’evidenza archeologica dei luoghi di produzione
Francesca Silvestrelli
2021-01-01
Abstract
Al contrario della ceramica attica, espressione di una singola polis, la ceramica italiota a figure rosse è caratterizzata da una realtà produttiva molto articolata. Le officine installatesi nelle colonie greche della costa ionica, in Campania e nei centri della Sicilia danno origine, a partire dal terzo quarto del V secolo a.C., a tradizioni profondamente connotate nello stile, nella tecnica, nel variegato repertorio morfologico e nelle scelte iconografiche, traendo linfa vitale dal contatto diretto con la clientela costituita dai Greci delle poleis e dagli abitanti indigeni dell’entroterra. Questa interazione determinerà, nella seconda metà del IV a.C., il progressivo decentramento dei luoghi di produzione, ora attivi anche in Daunia, in Peucezia e nella Lucania interna. Questa pluralità di identità, ricostruita nel corso degli anni grazie all’analisi stilistica, alla distribuzione dei prodotti delle officine e alle indagini archeometriche, trova solo parziale riscontro nelle evidenze archeologiche: gli impianti artigianali indagati in Magna Grecia restituiscono, infatti, testimonianze certe della produzione di vasi a figure rosse nei soli casi di Metaponto, Taranto e PaestumI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.