La relazione prende in esame alcune signorie minori di Terra d’Otranto (la “baronia” dei De Noha, investiti dell’omonimo casale e di altri villaggi limitrofi, e quella di Segine, infeudata ai Dell’Acaya), col fine di ricostruire il significato economico e sociale del possesso feudale di piccole comunità rurali. Suffeudi del principe di Taranto fino al 1463, entrambe le baronie, come tutti gli ex domini orsiniani che non rientrarono nel regio demanio, furono elevate a feudi "in capite a rege". I registri dell’amministrazione principesca, da un lato, e i dati forniti da alcuni inventari, dall’altro, hanno consentito di precisare i termini della relazione vassallatica di secondo livello, che legava i suffeudatari al principe di Taranto, e di conoscere, nel dettaglio, le forme della dipendenza personale dei vassalli e le differenti tipologie del prelievo signorile. Alla luce delle fonti indagate, e grazie al confronto con altri casi di studio relativi alla medesima area (come la signoria del conte di Ugento, Angilberto del Balzo), si è cercato inoltre di cogliere l’eventuale nesso tra mutamento degli assetti feudali, intervenuto a seguito della disgregazione dello “Stato” orsiniano, e progressivo inasprimento della pressione signorile.

Signori rurali e piccole comunità in Terra d’Otranto (sec. XV): le forme della dipendenza

Petracca, Luciana
2023-01-01

Abstract

La relazione prende in esame alcune signorie minori di Terra d’Otranto (la “baronia” dei De Noha, investiti dell’omonimo casale e di altri villaggi limitrofi, e quella di Segine, infeudata ai Dell’Acaya), col fine di ricostruire il significato economico e sociale del possesso feudale di piccole comunità rurali. Suffeudi del principe di Taranto fino al 1463, entrambe le baronie, come tutti gli ex domini orsiniani che non rientrarono nel regio demanio, furono elevate a feudi "in capite a rege". I registri dell’amministrazione principesca, da un lato, e i dati forniti da alcuni inventari, dall’altro, hanno consentito di precisare i termini della relazione vassallatica di secondo livello, che legava i suffeudatari al principe di Taranto, e di conoscere, nel dettaglio, le forme della dipendenza personale dei vassalli e le differenti tipologie del prelievo signorile. Alla luce delle fonti indagate, e grazie al confronto con altri casi di studio relativi alla medesima area (come la signoria del conte di Ugento, Angilberto del Balzo), si è cercato inoltre di cogliere l’eventuale nesso tra mutamento degli assetti feudali, intervenuto a seguito della disgregazione dello “Stato” orsiniano, e progressivo inasprimento della pressione signorile.
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