Lo studio è incentrato su alcuni pezzi in avorio scolpito destinati al gioco degli scacchi. Il corpus rientra in una categoria molto particolare di questa tipologia di manufatti, quella figurata, assai meno diffusa del genere aniconico d'ispirazione islamica utilizzato nell'Occidente latino a partire dai secoli centrali del medioevo. Il pezzo più interessante dell'insieme è una Regina (Berlino, Berlin, Bode Museum, SKS, inv. n. 615) prodotta con ogni probabilità in Italia meridionale, nell'ambiente all'interno del quale furono prodotte le placchette con Storie del Vecchio e del Nuovo Testamento conservate presso il Museo Diocesano di Salerno. Con queste ultime la piccola scultura berlinese mostra una strettissima parentela stilistica e iconografica. L'analisi iconografica del pezzo e il gesto della figura, che molto probabilmente la collegava al Re, trovano riscontro nel contesto storico e culturale del Mezzogiorno italiano. Una lettura comparativa di questa figura e di altri tre pezzi - due Re e un "Vizir" (Firenze, Museo Nazionale del Bargello, inv. 60 e inv. 62 C, Paris, BnF Cabinet des Médailles et Antiques, inv. 55307) - permettono di riconoscere in questi ultimi delle imitazioni eseguite con buona probabilità nella Francia del XVIII secolo.
Una Regina, un Vizir e due Re. Un piccolo rebus di storia degli Scacchi
Lucinia Speciale
2022-01-01
Abstract
Lo studio è incentrato su alcuni pezzi in avorio scolpito destinati al gioco degli scacchi. Il corpus rientra in una categoria molto particolare di questa tipologia di manufatti, quella figurata, assai meno diffusa del genere aniconico d'ispirazione islamica utilizzato nell'Occidente latino a partire dai secoli centrali del medioevo. Il pezzo più interessante dell'insieme è una Regina (Berlino, Berlin, Bode Museum, SKS, inv. n. 615) prodotta con ogni probabilità in Italia meridionale, nell'ambiente all'interno del quale furono prodotte le placchette con Storie del Vecchio e del Nuovo Testamento conservate presso il Museo Diocesano di Salerno. Con queste ultime la piccola scultura berlinese mostra una strettissima parentela stilistica e iconografica. L'analisi iconografica del pezzo e il gesto della figura, che molto probabilmente la collegava al Re, trovano riscontro nel contesto storico e culturale del Mezzogiorno italiano. Una lettura comparativa di questa figura e di altri tre pezzi - due Re e un "Vizir" (Firenze, Museo Nazionale del Bargello, inv. 60 e inv. 62 C, Paris, BnF Cabinet des Médailles et Antiques, inv. 55307) - permettono di riconoscere in questi ultimi delle imitazioni eseguite con buona probabilità nella Francia del XVIII secolo.File | Dimensione | Formato | |
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