Nel 2003, un tempio è stato scoperto dalla Missione Archeologica Italiana ad Alessandria d'Egitto (MAIA), diretta da Paolo Gallo, ad el-Bahrein, un'oasi 140 km a sud-est di Siwa nel Deserto Libico egiziano. Il santuario tripartito venne decorato con rilievi dipinti sotto il faraone Nectanebo I ed alcuni paralleli architetturali possono essere tracciati con il suo mammisi a Dendera; la sala ipostila venne probabilmente aggiunta sotto Tolemeo II Filadelfo. Legami religiosi e politici con l'oasi di Siwa sono forniti dalla presenza del dio Paheramon, forse una forma oracolare del dio Amon, e dal sovrano locale Unamon, entrambi rappresentati nei templi di Aghurmi ed Omm Obeyda. Unamon governò sulla regione durante la XXX dinastia e scrisse i suoi nomi in cartigli ad El-Bahrein, ma non a Siwa. D'altro canto, rinvii religiosi all'oasi di Bahareya più a sud sono forniti dall'identificazione del dio "Harsiesis l'erede eccellente d'Onnofri", la cui immagine è scolpita anche nella prima cappella di 'Ain Muftella e nella tomba di Banenentiu. Inoltre, il toponimo frammentario Djesdjes, uno dei nomi egiziani attestati per Bahareya nel tempio e nel mammisi di Edfu, può essere letto su uno dei blocchi.
Il tempio nell'oasi di El Bahrein: analisi iconografica ed architettonica
Lorenzo Uggetti
Primo
Writing – Original Draft Preparation
2013-01-01
Abstract
Nel 2003, un tempio è stato scoperto dalla Missione Archeologica Italiana ad Alessandria d'Egitto (MAIA), diretta da Paolo Gallo, ad el-Bahrein, un'oasi 140 km a sud-est di Siwa nel Deserto Libico egiziano. Il santuario tripartito venne decorato con rilievi dipinti sotto il faraone Nectanebo I ed alcuni paralleli architetturali possono essere tracciati con il suo mammisi a Dendera; la sala ipostila venne probabilmente aggiunta sotto Tolemeo II Filadelfo. Legami religiosi e politici con l'oasi di Siwa sono forniti dalla presenza del dio Paheramon, forse una forma oracolare del dio Amon, e dal sovrano locale Unamon, entrambi rappresentati nei templi di Aghurmi ed Omm Obeyda. Unamon governò sulla regione durante la XXX dinastia e scrisse i suoi nomi in cartigli ad El-Bahrein, ma non a Siwa. D'altro canto, rinvii religiosi all'oasi di Bahareya più a sud sono forniti dall'identificazione del dio "Harsiesis l'erede eccellente d'Onnofri", la cui immagine è scolpita anche nella prima cappella di 'Ain Muftella e nella tomba di Banenentiu. Inoltre, il toponimo frammentario Djesdjes, uno dei nomi egiziani attestati per Bahareya nel tempio e nel mammisi di Edfu, può essere letto su uno dei blocchi.File | Dimensione | Formato | |
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