Ouistreham deve il suo titolo al nome della località della Bassa Normandia in cui nel 2009 la giornalista Florence Aubernas conduce un’inchiesta immersiva sulle condizioni del lavoro precario. Aubernas si trasferisce per sei mesi a Caen, trovando lavoro come addetta alle pulizie attraverso l’ufficio di collocamento locale; si inserisce nella comunità, facendo amicizia con un gruppo di lavoratrici che ignorano la sua autentica professione e il suo vero obiettivo. L’impiego più continuativo, per Aubernas, è il turno serale delle pulizie sul traghetto di Ouistreham, 60 letti da rifare in un’ora e mezza per 250 euro al mese; la giornalista annota minuziosamente dati e sensazioni, tragitti per raggiungere a proprie spese posti di lavoro lontani e sottopagati, frasi estrapolate dai corsi di formazione, testimonianze di chi fa da sempre questa vita. Allo stesso tempo, Aubernas non scrive un saggio, ma racconta una storia: ne viene fuori Quai de Ouistreham, un libro importante che descrive meglio di altri la crisi economica di quegli anni, vince svariati premi e vende un gran numero di copie. Una delle lettrici più appassionate di Quai de Oustreham è Juliette Binoche, che contatta Aubernas per sondare la possibilità di un adattamento cinematografico in cui vuole interpretare la giornalista impegnata nella difficile inchiesta; Aubernas acconsente e suggerisce che a dirigerlo sia Emmanuel Carrère.

Vite che non sono la sua

Bandirali, L.
Primo
Writing – Original Draft Preparation
2022-01-01

Abstract

Ouistreham deve il suo titolo al nome della località della Bassa Normandia in cui nel 2009 la giornalista Florence Aubernas conduce un’inchiesta immersiva sulle condizioni del lavoro precario. Aubernas si trasferisce per sei mesi a Caen, trovando lavoro come addetta alle pulizie attraverso l’ufficio di collocamento locale; si inserisce nella comunità, facendo amicizia con un gruppo di lavoratrici che ignorano la sua autentica professione e il suo vero obiettivo. L’impiego più continuativo, per Aubernas, è il turno serale delle pulizie sul traghetto di Ouistreham, 60 letti da rifare in un’ora e mezza per 250 euro al mese; la giornalista annota minuziosamente dati e sensazioni, tragitti per raggiungere a proprie spese posti di lavoro lontani e sottopagati, frasi estrapolate dai corsi di formazione, testimonianze di chi fa da sempre questa vita. Allo stesso tempo, Aubernas non scrive un saggio, ma racconta una storia: ne viene fuori Quai de Ouistreham, un libro importante che descrive meglio di altri la crisi economica di quegli anni, vince svariati premi e vende un gran numero di copie. Una delle lettrici più appassionate di Quai de Oustreham è Juliette Binoche, che contatta Aubernas per sondare la possibilità di un adattamento cinematografico in cui vuole interpretare la giornalista impegnata nella difficile inchiesta; Aubernas acconsente e suggerisce che a dirigerlo sia Emmanuel Carrère.
2022
978-88-5759-346-3
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