Il fenomeno delle soglie, evidente nelle pratiche di incorniciamento narrativo, collega e contrappone spazi, tempi e competenze narratoriali, unificando la narrazione attraverso l’alternanza tra oralità e scrittura. La metafora architettonica dell’edificio, come nel Decameron, richiama l’archetipo della casa quale luogo della memoria e del raccontare, ma in contesti ottocenteschi in lingua tedesca evolve verso ambienti di intimità e confessione. Tre novelle a cornice, Auf Tod und Leben (1886) di Paul Heyse (1830-1914), Ein Bekenntnis (1887) di Theodor Storm (1817-1888) e Sündenfall (1898) di Ferdinand von Saar (1833-1906), si basano su confessioni di episodi unici che hanno segnato i narratori: uxoricidi legati a eutanasie in Heyse e Storm, e una colpa non affidata alla giustizia o alla religione in Saar. Questi racconti interni esplorano il limite tra intimità, memoria e colpa, rivelando una tensione fra confessione personale e narrazione pubblica. Ai rispettivi narratori interni è possibile aprire al terribile segreto celato nel profondo della propria anima soltanto in un ambiente protetto, lontano da altri occhi indiscreti che non siano quelli dei narratari da loro eletti a tale ruolo: aperto, ma con le caratteristiche di un luogo delimitato quello di Heyse, inequivocabilmente chiuso quello di Storm, ancora più chiuso quello di Saar.
Oltre la soglia di intimi luoghi. "Auf Tod und Leben" (1886) di Paul Heyse, "Ein Bekenntnis" (1887) di Theodor Storm e "Sündenfall" (1898) di Ferdinand von Saar
Tateo, Giovanni
2021-01-01
Abstract
Il fenomeno delle soglie, evidente nelle pratiche di incorniciamento narrativo, collega e contrappone spazi, tempi e competenze narratoriali, unificando la narrazione attraverso l’alternanza tra oralità e scrittura. La metafora architettonica dell’edificio, come nel Decameron, richiama l’archetipo della casa quale luogo della memoria e del raccontare, ma in contesti ottocenteschi in lingua tedesca evolve verso ambienti di intimità e confessione. Tre novelle a cornice, Auf Tod und Leben (1886) di Paul Heyse (1830-1914), Ein Bekenntnis (1887) di Theodor Storm (1817-1888) e Sündenfall (1898) di Ferdinand von Saar (1833-1906), si basano su confessioni di episodi unici che hanno segnato i narratori: uxoricidi legati a eutanasie in Heyse e Storm, e una colpa non affidata alla giustizia o alla religione in Saar. Questi racconti interni esplorano il limite tra intimità, memoria e colpa, rivelando una tensione fra confessione personale e narrazione pubblica. Ai rispettivi narratori interni è possibile aprire al terribile segreto celato nel profondo della propria anima soltanto in un ambiente protetto, lontano da altri occhi indiscreti che non siano quelli dei narratari da loro eletti a tale ruolo: aperto, ma con le caratteristiche di un luogo delimitato quello di Heyse, inequivocabilmente chiuso quello di Storm, ancora più chiuso quello di Saar.File | Dimensione | Formato | |
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