L’acqua costituisce un bene/simbolo. In questa veste, in maggior misura in epoca recente, funge da cartina tornasole per comprendere le trasformazioni dell’ordinamento. Nell’attuale momento storico, la sua funzione primaria di elemento vitale pare, infatti, rappresentare una sfida per i giuristi, impegnati a coglierne le implicazioni in quella zona grigia – che si presume esistente – tra il privato (ormai dominante) e il pubblico, definibile con incerto grado di approssimazione. Non è un caso che essa simboleggi in modo cristallino la nozione di bene comune, coniata appunto, come si dirà nel testo, per ipotizzare non solo una diversa forma di coesione e organizzazione del servizio destinato alla collettività, quanto, in maniera ampia, a definire un modello di società alternativo rispetto a quello vigente, paradossalmente uscito in qualche misura potenziato dalla crisi del 2008.
L’«ACQUA-BENE COMUNE» E LA GESTIONE DEI SERVIZI IDRICI INTEGRATI TRA PUBBLICO, PRIVATO E DEMOCRAZIA
Gaetano Bucci
2017-01-01
Abstract
L’acqua costituisce un bene/simbolo. In questa veste, in maggior misura in epoca recente, funge da cartina tornasole per comprendere le trasformazioni dell’ordinamento. Nell’attuale momento storico, la sua funzione primaria di elemento vitale pare, infatti, rappresentare una sfida per i giuristi, impegnati a coglierne le implicazioni in quella zona grigia – che si presume esistente – tra il privato (ormai dominante) e il pubblico, definibile con incerto grado di approssimazione. Non è un caso che essa simboleggi in modo cristallino la nozione di bene comune, coniata appunto, come si dirà nel testo, per ipotizzare non solo una diversa forma di coesione e organizzazione del servizio destinato alla collettività, quanto, in maniera ampia, a definire un modello di società alternativo rispetto a quello vigente, paradossalmente uscito in qualche misura potenziato dalla crisi del 2008.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.