Fin dall’età del Ferro in tutta la Puglia meridionale è ben documentata la presenza di ceramiche fini di produzione locale riconducibili a forme di artigianato specializzato. Indicatori di attività produttive si possono riconoscere in numerosi siti dell’VIII e VII secolo e, a partire dal VI sec. a.C., sono ben documentate le fornaci per il vasellame, come dimostra soprattutto la concentrazione di strutture pirotecnologiche nel settore settentrionale dell’abitato di Oria. Nel IV e III sec. a.C., con il progressivo strutturarsi degli insediamenti urbani del Salento messapico si sviluppa ulteriormente l’organizzazione degli impianti destinati alla produzione delle ceramiche fini. A fronte di notizie piuttosto modeste relativamente alle singole officine, dati di notevole interesse provengono dalle analisi archeometriche condotte sui pigmenti delle ceramiche a fasce ed a vernice bruna. Attraverso le indagini spettroscopiche, infatti, è possibile definire le caratteristiche chimico-fisiche della decorazione e, sulla base di queste, ipotizzare le condizioni di cottura dei vasi in riferimento al tipo di ambiente ed alla temperatura. Il confronto tra il vasellame dell’età del Ferro e quello delle fasi tardo-classiche ed ellenistiche consente di illustrare alcuni aspetti nella trasformazione della produzione: l’artigianato specializzato evolve verso forme produttive in cui l’ottimizzazione dei processi permette di perseguire simultaneamente risultati quantitativi e qualitativi.
Produzione di ceramiche fini nella Puglia meridionale ({IV}{ extdegree}-{III}{ extdegree} s. a.C.): il contributo dell'archeometria
Giovanni Mastronuzzi
Writing – Original Draft Preparation
;Gabriele Giancane
Formal Analysis
;
2021-01-01
Abstract
Fin dall’età del Ferro in tutta la Puglia meridionale è ben documentata la presenza di ceramiche fini di produzione locale riconducibili a forme di artigianato specializzato. Indicatori di attività produttive si possono riconoscere in numerosi siti dell’VIII e VII secolo e, a partire dal VI sec. a.C., sono ben documentate le fornaci per il vasellame, come dimostra soprattutto la concentrazione di strutture pirotecnologiche nel settore settentrionale dell’abitato di Oria. Nel IV e III sec. a.C., con il progressivo strutturarsi degli insediamenti urbani del Salento messapico si sviluppa ulteriormente l’organizzazione degli impianti destinati alla produzione delle ceramiche fini. A fronte di notizie piuttosto modeste relativamente alle singole officine, dati di notevole interesse provengono dalle analisi archeometriche condotte sui pigmenti delle ceramiche a fasce ed a vernice bruna. Attraverso le indagini spettroscopiche, infatti, è possibile definire le caratteristiche chimico-fisiche della decorazione e, sulla base di queste, ipotizzare le condizioni di cottura dei vasi in riferimento al tipo di ambiente ed alla temperatura. Il confronto tra il vasellame dell’età del Ferro e quello delle fasi tardo-classiche ed ellenistiche consente di illustrare alcuni aspetti nella trasformazione della produzione: l’artigianato specializzato evolve verso forme produttive in cui l’ottimizzazione dei processi permette di perseguire simultaneamente risultati quantitativi e qualitativi.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
ADRIATLAS_4_Mastronuzzi_etalii.pdf
accesso aperto
Tipologia:
Versione editoriale
Licenza:
Creative commons
Dimensione
6.52 MB
Formato
Adobe PDF
|
6.52 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.