L’evento pandemico ci ha colti impreparati, sconvolgendo in brevissimo tempo vite, relazioni, economie. La socialità indispensabile per il farsi e il compiersi degli esseri umani, espressa dal bisogno di sentirsi a contatto di prossimità, è stata così profondamente limitata nella fase emergenziale da assomigliare a una forma volontaria di sospensione dei diritti fondamentali. Il digitale di massa ci è però venuto in soccorso, riducendo la sensazione di isolamento e di perdita: grazie ad esso le esperienze della vita quotidiana hanno trovato una continuità, seppur modificate e compresse nelle case, in alcune fabbriche e uffici pubblici. Non ultima, l’erogazione dei corsi delle Università. È riconosciuto che Sars Covid-19 ha rappresentato il più esteso e grande shock dal tempo del secondo conflitto mondiale, per l’economia addirittura molto di più della crisi del 2008. La formula del distanziamento definito impropriamente sociale – in realtà fisico o sanitario rendono maggiormente la proprietà di quella distanza – ha rappresentato il paradigma sul quale costruire abitudini nuove. In effetti un’espressione non felice come “distanziamento sociale” ha finito per centrare il bersaglio di un’opinione pubblica intimorita ed incerta, cui l’aggettivo “sociale” restituiva la sensazione di un fatto collettivo inaudito e che riguardava tutti.
Le Scienze Umane alla prova della distanza sociale
Ellerani
2020-01-01
Abstract
L’evento pandemico ci ha colti impreparati, sconvolgendo in brevissimo tempo vite, relazioni, economie. La socialità indispensabile per il farsi e il compiersi degli esseri umani, espressa dal bisogno di sentirsi a contatto di prossimità, è stata così profondamente limitata nella fase emergenziale da assomigliare a una forma volontaria di sospensione dei diritti fondamentali. Il digitale di massa ci è però venuto in soccorso, riducendo la sensazione di isolamento e di perdita: grazie ad esso le esperienze della vita quotidiana hanno trovato una continuità, seppur modificate e compresse nelle case, in alcune fabbriche e uffici pubblici. Non ultima, l’erogazione dei corsi delle Università. È riconosciuto che Sars Covid-19 ha rappresentato il più esteso e grande shock dal tempo del secondo conflitto mondiale, per l’economia addirittura molto di più della crisi del 2008. La formula del distanziamento definito impropriamente sociale – in realtà fisico o sanitario rendono maggiormente la proprietà di quella distanza – ha rappresentato il paradigma sul quale costruire abitudini nuove. In effetti un’espressione non felice come “distanziamento sociale” ha finito per centrare il bersaglio di un’opinione pubblica intimorita ed incerta, cui l’aggettivo “sociale” restituiva la sensazione di un fatto collettivo inaudito e che riguardava tutti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.