Gli effetti nocivi sulla salute del particolato atmosferico (PM) sono oggetto di studio in numerose aree di studio in Italia ed in Europa. I meccanismi della tossicità del PM sono ancora poco chiari, tuttavia, la capacità del particolato di generare stress ossidativo legato alla presenza Reactive Oxygen Species (ROS) è alla base di alcuni effetti negativi a livello cellulare. Pertanto, il potenziale ossidativo (OP) del particolato atmosferico, definito come una misura della capacità del PM di ossidare le molecole bersaglio nei tessuti e negli organi, è considerato come un indicatore globale dei potenziali effetti sulla salute. L’obiettivo di questo lavoro è la caratterizzazione dell’OP associato alle frazioni di particolato PM2.5 e PM10 raccolte presso un sito di fondo urbano del Sud Italia. L’analisi dell’OP è condotta mediante il test acellulare del DTT (ditiotreitolo), in parallelo sono state svolte misure del contenuto di carbonio elementare ed organico (EC ed OC). La variabilità stagionale, quella settimanale e la correlazione con le concentrazioni di EC ed OC ha permesso di valutare l’influenza della componente carboniosa su OP, investigando il ruolo delle principali sorgenti di combustione. I risultati mostrano che l’OP specifico è maggiore nella frazione PM2.5 e che è fortemente influenzato dall’uso di combustibili fossili e di biomasse con significativi incrementi nel periodo invernale.
Analisi del potenziale ossidativo del PM2.5 e PM10 presso un sito di fondo urbano: influenza della frazione carboniosa.
M. R. Guascito;
2019-01-01
Abstract
Gli effetti nocivi sulla salute del particolato atmosferico (PM) sono oggetto di studio in numerose aree di studio in Italia ed in Europa. I meccanismi della tossicità del PM sono ancora poco chiari, tuttavia, la capacità del particolato di generare stress ossidativo legato alla presenza Reactive Oxygen Species (ROS) è alla base di alcuni effetti negativi a livello cellulare. Pertanto, il potenziale ossidativo (OP) del particolato atmosferico, definito come una misura della capacità del PM di ossidare le molecole bersaglio nei tessuti e negli organi, è considerato come un indicatore globale dei potenziali effetti sulla salute. L’obiettivo di questo lavoro è la caratterizzazione dell’OP associato alle frazioni di particolato PM2.5 e PM10 raccolte presso un sito di fondo urbano del Sud Italia. L’analisi dell’OP è condotta mediante il test acellulare del DTT (ditiotreitolo), in parallelo sono state svolte misure del contenuto di carbonio elementare ed organico (EC ed OC). La variabilità stagionale, quella settimanale e la correlazione con le concentrazioni di EC ed OC ha permesso di valutare l’influenza della componente carboniosa su OP, investigando il ruolo delle principali sorgenti di combustione. I risultati mostrano che l’OP specifico è maggiore nella frazione PM2.5 e che è fortemente influenzato dall’uso di combustibili fossili e di biomasse con significativi incrementi nel periodo invernale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.