Uno studio prosopografico di tutto il personale amministrativo angioino attivo al confine tra il Regno e lo Stato della Chiesa consente di identificare 150 casi di uomini che hanno svolto una vera e propria "carriera", arrivando talvolta al livello massimo consentito ad un ufficiale. Tra questi funzionari vi sono i "maestri dei passi", quindi responsabili del controllo militare e doganale del confine, i "capitani della Montagna" che sovrintendono alla zona intorno al Monte Terminillo, i capitani di città strategiche come L'Aquila, ma anche i più modesti castellani delle fortezze reali e persino alcuni semplici scudieri e soldati. Un altro percorso era quello dei giuristi, attivi come assessori dei giustizieri provinciali e dei capitani e come incaricati di inchieste della corte reale. Questi ufficiali rappresentano varie tipologie di carriera, ma tra di loro spicca un gruppo di uomini di provenienza provenzale e francese, talvolta di origini modeste. Lo studio deve affrontare una serie di problematiche, tra cui quella del rapporto tra il feudalesimo e l'amministrazione reale e quella dell'efficienza del governo angioino. La domanda di base è se il corpo degli ufficiali di frontiera, che rappresenta un formidabile esempio di mobilità sociale medievale, si sia finalmente consolidato per formare un ambiente stabile, un vero e proprio "corpo dello Stato".
Titolo: | Ut die noctuque sic diligenter et fideliter ipsa debeant custodire. Quelques réflexions sur la carrière des officiers frontaliers du Royaume de Sicile sous Charles Ier et Charles II d’Anjou (1266-1309) |
Autori: | |
Data di pubblicazione: | 2020 |
Abstract: | Uno studio prosopografico di tutto il personale amministrativo angioino attivo al confine tra il Regno e lo Stato della Chiesa consente di identificare 150 casi di uomini che hanno svolto una vera e propria "carriera", arrivando talvolta al livello massimo consentito ad un ufficiale. Tra questi funzionari vi sono i "maestri dei passi", quindi responsabili del controllo militare e doganale del confine, i "capitani della Montagna" che sovrintendono alla zona intorno al Monte Terminillo, i capitani di città strategiche come L'Aquila, ma anche i più modesti castellani delle fortezze reali e persino alcuni semplici scudieri e soldati. Un altro percorso era quello dei giuristi, attivi come assessori dei giustizieri provinciali e dei capitani e come incaricati di inchieste della corte reale. Questi ufficiali rappresentano varie tipologie di carriera, ma tra di loro spicca un gruppo di uomini di provenienza provenzale e francese, talvolta di origini modeste. Lo studio deve affrontare una serie di problematiche, tra cui quella del rapporto tra il feudalesimo e l'amministrazione reale e quella dell'efficienza del governo angioino. La domanda di base è se il corpo degli ufficiali di frontiera, che rappresenta un formidabile esempio di mobilità sociale medievale, si sia finalmente consolidato per formare un ambiente stabile, un vero e proprio "corpo dello Stato". |
Handle: | http://hdl.handle.net/11587/437961 |
ISBN: | 9782728314454 |
Appare nelle tipologie: | Capitolo di Libro |