Le conoscenze relative alla città di Metaponto e alla sua chora ci offrono un’occasione unica di indagare una produzione particolare e complessa come quella della ceramica a figure rosse analizzandone da un lato i processi produttivi, dall’altro quelli di distribuzione e consumo e cercando di individuare alcune delle dinamiche sottese alla selezione delle forme e dei soggetti nei due ambiti. In considerazione della maggiore disponibilità di informazioni, l’arco cronologico cui si farà riferimento riguarda il periodo compreso tra la seconda metà del V e il primo quarto del IV secolo a.C. Nonostante il profondo rapporto esistente con la produzione attica, è possibile evidenziare, sin dalle fasi iniziali, una notevole duttilità nelle scelte operate a livello produttivo, che rivelano un rapporto dinamico con i destinatari di questi vasi, che contribuisce a spiegare la progressiva articolazione e crescita delle officine metapontine. Tale fenomeno si può cogliere sia nei soggetti raffigurati, sia nel repertorio morfologico, selezionati in base a precise necessità, come nel caso delle nestorides per l’ambito indigeno o dei lebetes gamikoi, principalmente prodotti, almeno nella fase iniziale, per la stessa Metaponto, che le recenti ricerche hanno rivelato essere un ambito privilegiato di consumo
La polis di Metaponto e il suo territorio. Dalle prime esperienze alla metà del IV secolo a.C.
Silvestrelli, Francesca
2019-01-01
Abstract
Le conoscenze relative alla città di Metaponto e alla sua chora ci offrono un’occasione unica di indagare una produzione particolare e complessa come quella della ceramica a figure rosse analizzandone da un lato i processi produttivi, dall’altro quelli di distribuzione e consumo e cercando di individuare alcune delle dinamiche sottese alla selezione delle forme e dei soggetti nei due ambiti. In considerazione della maggiore disponibilità di informazioni, l’arco cronologico cui si farà riferimento riguarda il periodo compreso tra la seconda metà del V e il primo quarto del IV secolo a.C. Nonostante il profondo rapporto esistente con la produzione attica, è possibile evidenziare, sin dalle fasi iniziali, una notevole duttilità nelle scelte operate a livello produttivo, che rivelano un rapporto dinamico con i destinatari di questi vasi, che contribuisce a spiegare la progressiva articolazione e crescita delle officine metapontine. Tale fenomeno si può cogliere sia nei soggetti raffigurati, sia nel repertorio morfologico, selezionati in base a precise necessità, come nel caso delle nestorides per l’ambito indigeno o dei lebetes gamikoi, principalmente prodotti, almeno nella fase iniziale, per la stessa Metaponto, che le recenti ricerche hanno rivelato essere un ambito privilegiato di consumoI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.